Don Á.F. Artime ha incontrato le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) delle comunità di Bafia e Mimboman, e le Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria (ottavo gruppo della Famiglia Salesiana (FS), fondato dal beato salesiano don Luigi Variara) della comunità di Ekié.

Durante i colloqui con il Rettor Maggiore, le suore hanno condiviso in un clima familiare la loro gioia per la sua presenza tra loro, la gratitudine per l’attenzione verso i gruppi della FS, ma anche le sfide che affrontano nei diversi contesti delle rispettive opere.

Successivamente Don Á.F. Artime ha proseguito i suoi appuntamenti incontrando aspiranti, animatori, collaboratori, familiari e giovani salesiani della comunità dello Studentato Teologico “Sant’Agostino” di Nkol’afeme, a Yaoundé.

Alla cerimonia di benvenuto è seguita una sessione fotografica, che ha fatto da anteprima all’incontro con i salesiani del Teologato. Quindi il X Successore di Don Bosco non ha mancato di sottolineare la sua soddisfazione per l’entusiasmo e la vivacità dimostrata dai confratelli nei suoi confronti, nella quale ha intravisto un motivo di speranza per il futuro della Congregazione.

Ha detto anche di aver apprezzato la ricchezza della diversità culturale della comunità, riflesso della ricchezza del carisma salesiano, a beneficio della Congregazione e della Chiesa.

Il X Successore di Don Bosco ha invitato anche a conservare il cuore oratoriano di Don Bosco, vivendo la vita salesiana con felicità, perché – ha messo in guardia – un salesiano che non è felice della sua vocazione potrebbe scivolare nella ricerca delle comodità e di una vita facile.

Infine, ha confidato ai giovani salesiani in formazione il suo sogno più grande: avere sempre confratelli felici della loro vocazione, che si dedichino totalmente alla causa della salvezza dei giovani.

Al termine dell’incontro sono stati recitati i Vespri comunitari e poi il Rettor Maggiore ha offerto la “buonanotte” salesiana, nella quale ha insistito sull’importanza della missione condivisa con i laici, osservando che non è un tema che possa restare estraneo all’Africa salesiana: al contrario, ha affermato che potrà aiutare ad aprire maggiormente le porte delle case salesiane ai giovani, e renderà i Figli di Don Bosco più attenti alle necessità delle persone che incontrano nelle loro attività.

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