Spagna – Le case salesiane alzano la voce contro la guerra in Ucraina e si mobilitano per aiutare i rifugiati

22 Marzo 2022

(ANS – Madrid) – I Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice della Spagna, di fronte alla situazione di guerra in Ucraina, fanno proprie le parole espresse dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, nella sua prima lettera su questo tema: “Tutti proviamo dolore nei nostri cuori per quello che il popolo ucraino sta soffrendo. Anche noi, come Famiglia Salesiana di Don Bosco, ed io personalmente a nome di tutti i gruppi, sentiamo il dovere di gridare: ‘No alla guerra!’ Implorando che questo conflitto finisca e chiedendo (e pregando) che venga presto la pace”.

Tutte le presenze salesiane hanno sentito la necessità di impegnarsi per questo frangente e hanno moltiplicato azioni di solidarietà e di sensibilizzazione per inviare aiuti economici alle presenze salesiane in Ucraina, così come a quelle in Polonia e negli altri Paesi vicini impegnate nell’accoglienza dei rifugiati.

L’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX) e l’ONG salesiana “Bosco Global” continuano a raccogliere fondi inviati da case, organizzazioni o iniziative personali. Mentre nell’Ispettoria di “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM) tutte le case e i gruppi della Famiglia Salesiana convogliano le donazioni alla Procura Missionaria salesiana “Misiones Salesianas”, che ha lanciato la campagna nazionale “Emergenza Ucraina”. Le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), da parte loro, stanno anche raccogliendo fondi attraverso le loro tre ONG: Madreselva, Vides e VidesSur.

Dalla Spagna vengono raccolti, impacchettati e infine spediti migliaia di chili di cibo, vestiti, medicine e beni di prima necessità. E i salesiani e le FMA, attraverso la Conferenza dei Religiosi e la Caritas diocesana, stanno mettendo a disposizione anche dei posti per i rifugiati nei loro convitti e nelle residenze.

Oltre agli aiuti economici e materiali, le case salesiane di tutto il Paese s’impegnano a far risuonare un sonoro “No alla guerra, pace in Ucraina!” fra tutti i loro cortili. Soprattutto nelle scuole, ma anche nei centri giovanili, nelle parrocchie e nelle piattaforme sociali, si è prestata attenzione al conflitto, sensibilizzando le comunità educative, generando iniziative per raccogliere ogni tipo di aiuto e organizzando momenti di preghiera, come richiesto da Papa Francesco.

Solo per citare vari esempi, a Barcellona gli studenti hanno sospeso le lezioni per cinque minuti, all’insegna del motto: “Pace, democrazia e solidarietà”; oppure, a Villamuriel del Cerrato e Ourense, si sono tenute manifestazioni nelle strade per la fine della guerra; mentre a Deusto i giovani che frequentano l’opera salesiana hanno registrato un video di sostegno e lo hanno inviato ai salesiani in Ucraina.

Nella casa di Atocha, a Madrid, ragazzi e ragazze hanno dipinto le loro mani di bianco in segno di pace; a Lugo, i più piccoli hanno colorato un cuore con i colori della bandiera ucraina; a Huesca, gli studenti hanno ricevuto una spiegazione congiunta per conoscere la guerra in Ucraina da diverse prospettive: storica, religiosa, economica... E hanno ascoltato le testimonianze in prima persona di Anastasia, exallieva dell’istituto, e del suo amico Vladimir, entrambi ucraini e residenti lì con le loro famiglie, i quali che hanno raccontato come stanno vivendo la situazione.

A Palma del Río gli allievi del centro salesiano hanno redatto un manifesto contro la guerra; mentre a Linares è stato illustrato il progetto “RIEDEN”, che mira a sensibilizzare sul tema degli armamenti nucleari per proporre una convivenza pacifica universale; e nella casa “Sant’Antonio Abate” di Valencia è in corso, dal 21 al 27 marzo, la Settimana della Solidarietà in favore della popolazione ucraina.

Fonte: Salesianos.info

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