Ucraina – La missione di un exallievo salesiano in soccorso degli sfollati di Leopoli

13 Aprile 2022

(ANS – Leopoli) – Nell’attuale, drammatica emergenza in Ucraina occorre portare i soccorsi secondo le necessità segnalate da chi vive sul posto. La condizione dei salesiani in Ucraina è tale da poter registrare giorno per giorno il bisogno della popolazione e attivare immediatamente la rete di soccorso costituito dalla Congregazione e dall’intera Famiglia Salesiana. Una delle necessità più concrete e attuali è quella di assicurare l’energia elettrica alle strutture che ospitano le persone in fuga dalla guerra; ed è proprio in questo campo che l’exallievo salesiano Sandro Boesso sta collaborando, mettendo al servizio della causa generosità e competenze.

Il signor Sandro Boesso, 65 anni, di Borbiago, in provincia di Venezia, ha studiato alla scuola media salesiana di Ivrea, “dove mi sono sempre trovato bene”. A motivo dell’impronta indelebile dell’educazione salesiana ricevuta, in queste ultime settimane si è dato da fare per far arrivare due generatori elettrici a Leopoli, mettendo i suoi sforzi al servizio di “Missioni Don Bosco”, la Procura Missionaria salesiana di Torino, e attraverso di essa, dell’operazione umanitaria per l’Ucraina promossa in maniera coordinata dagli enti salesiani italiani attivi nella solidarietà internazionale.

Lui, nello specifico, è la persona che ha procurato i due generatori che sono arrivati a destinazione ad inizio aprile. Occorreva sceglierli per far funzionare, anche in caso di caduta della rete elettrica, la casa salesiana, che attualmente accoglie i profughi; il palazzetto con la palestra e i servizi di riparazione auto connessi alla scuola professionale, divenuti rifugio temporaneo; e le altre sezioni dello stesso istituto delle quali una è destinata alla formazione nel settore alberghiero e di ristorazione, specializzazione rivelatasi molto utile ora che bisogna sfamare tante e tante persone.

Dopo aver ottenuto le condizioni economiche migliori per l’acquisto dei generatori e seguito la loro spedizione, Sandro Boesso si prepara a partire per controllare che la loro installazione sia avvenuta in maniera opportuna: collocazione, collegamenti, carburante. È pronto ad andare anche solo per un paio di giorni: “Gli Ucraini imparano in fretta, se devono farsi correggere accettano il parere di un esperto” afferma.

Boesso ha condiviso la ripartenza della missione dei salesiani in Ucraina dopo il crollo del Muro di Berlino, e così oggi si mette di nuovo a disposizione. E conosce bene la struttura salesiana di Leopoli, perché 12 anni fa ci era stato proprio per rifare gli impianti elettrici. “C’erano ancora fili e interruttori di fabbricazione sovietica, ormai insicuri – ricorda –. Andai lì su incarico di ‘Missioni Don Bosco’ per provvedere all’esecuzione dei lavori e al contempo per istruire i tecnici del posto su come rispettare gli standard internazionali. Ora quegli impianti sono certificati a livello europeo”.

“Il mio spirito missionario è partito dalla terra di Don Bosco, e non mi è mai mancato. Quando vedo una casa salesiana vedo aria di famiglia” aggiunge. Così fu anche 12 anni fa, sempre a Leopoli, dove conobbe l’ancora giovane don Mikajlo Chaban – oggi Superiore della Visitatoria dell’Ucraina greco-cattolica, che iniziava a realizzare la casa di ospitalità dentro la struttura salesiana, essendoci problemi di sistemazione di un gruppo di una cinquantina di orfani.

“Quello che farete ai più piccoli l’avrete fatto a me” è diventato per il signor Boesso la spinta a una donazione del suo tempo e delle sue capacità. Il tecnico italiano trascorse sei mesi recandosi ogni quindici giorni in Ucraina per supervisionare i lavori, via via delegando a un gruppo di operai del posto i successivi completamento e manutenzione degli impianti. Dopo due anni, ecco un altro viaggio e poi altri ancora, qualche volta facendoli diventare anche vacanza con la moglie e i due figli.

Intervenne anche a Vynnyky dove era arrivata la struttura del padiglione salesiano di Expo 2015. Le visite diventarono anche condivisione della vita degli Ucraini incontrati: “Vivono la vita cristiana in maniera profonda, le loro liturgie domenicali sono di 4-5 ore, con la comunione sotto le due specie: magari fosse così anche da noi!”.

Una conoscenza del carattere di questo popolo che oggi fa dire a Sandro Boesso: “Penso che riusciranno a difendersi perché lo spirito che hanno è molto forte. Combattono perché viene minacciata la loro casa, la loro vita. Non vogliono diventare sudditi. È un popolo che vuole essere democraticamente libero, che vuole decidere e fare da sé”.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org  

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