Zambia – Il Rettor Maggiore svela i suoi sogni ai giovani e ai novizi salesiani

27 Aprile 2022

(ANS – Kabwe) – È proseguita come era iniziata, nella fraternità, nell’ascolto, nell’animazione paterna e nell’allegria salesiana, la giornata che il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha trascorso ieri, 26 aprile, a Kabwe, nell’ambito della sua Visita d’Animazione alla Visitatoria “Maria Ausiliatrice” di Zambia-Malawi-Zimbabwe-Namibia (ZMB). I giovani, i novizi, il vescovo salesiano di Kabwe, mons. Clement Mulenga, e i Salesiani Cooperatori sono stati gli interlocutori privilegiati con cui ha interagito il X Successore di Don Bosco.

Durante il suo incontro mattutino con i giovani, Don Á.F. Artime ha dapprima ascoltato gli interventi del Coordinatore e della Presidente del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) di ZMB; quindi, ha scherzato con loro per dare il giusto tono alla conversazione; e poi ha parlato ai ragazzi come un padre. Ha ricordato loro l’importanza di avere dei grandi sogni da perseguire nella vita, così come fece Don Bosco con il sogno dei 9 anni; e per questo ha lasciato del tempo a tutti per domandarsi, internamente e individualmente, quale sogno ha nel proprio cuore.

Dopo aver risposto ad alcune domande, e aver sottolineato il grande valore dell’MGS affermando che dovrebbe essere presente ovunque ci sono i salesiani, ha detto che il suo sogno individuale è di ritrovarsi tra i giovani del mondo, viaggiare con i loro sogni, vedere i giovani in grado di realizzarli e di diventare più generosi tra di loro.

Successivamente il Rettor Maggiore ha avuto un raduno con i novizi. Dapprima ha ringraziato la comunità formatrice per il buon lavoro svolto, e poi ha ricordato che “il maggior investimento della Congregazione sono i novizi e i prenovizi”. Anche ai novizi il Rettor Maggiore ha parlato di sogni, invitandoli, a discernerli e a farli maturare con responsabilità. Li ha rassicurati affermando che se Dio vuole potranno entrare a far parte di una bella Congregazione, e che per diventare Figli di Don Bosco non servono doti speciali, ma la volontà di vivere al 100% per i giovani, senza indolenze.

Anche l’incontro con i novizi il Rettor Maggiore l’ha concluso declinando i suoi sogni, relativi al futuro della Visitatoria ZMB: che sia una Visitatoria che ascolti i bisogni dei giovani; che sia creativa nel dare risposte pastorali ai loro bisogni; e che i novizi di oggi, i futuri Direttori delle opere un domani, diano compimento ai loro sogni salesiani.

Dopo essere stato omaggiato con un presente dal giovane Tapiwa, a nome di tutti i novizi presenti, nel pomeriggio il X Successore di Don Bosco ha avuto un colloquio riservato con mons. Mulenga, nell’ambito del quale è stato anche accompagnato a visionare il cantiere che edificherà la nuova cattedrale della diocesi e a visitare la residenza e gli uffici dell’episcopato, già pronti, e che sono circondati da un ampio spazio utilizzabile per attività agro-pastorali.

In seguito, il Rettor Maggiore ha presieduto la cerimonia della promessa di una signora come Salesiana Cooperatrice e del rinnovo della promessa di alcuni Salesiani Cooperatori. Nell’occasione, li ha ringraziati per il loro impegno apostolico e li ha riconosciuti come parte importante della Famiglia Salesiana e della sua missione; e ha anche invitato gli altri presenti a discernere se questa possa essere anche la loro vocazione.

In serata il Rettor Maggiore ha assistito con vero interesse alle attività artistiche realizzate dai giovani nell’ambito di una ricca e festosa serata culturale, e ha indossato con orgoglio, insieme al Consigliere Regionale per l’Africa-Madagascar, don Alphonse Owoudou, e al Superiore della Visitatoria ZMB, don Krzysztof Rychcik, il regalo consegnatogli dai giovani: una stola con le bandiere dei quattro Paesi che formano la Visitatoria.

Infine, al termine della giornata, nell’ambito del suo pensiero della “buonanotte salesiana”, Don Á.F. Artime ha parlato dei “miracoli” di cui è stato testimone nella sua vita, e in particolare negli ultimi 8 anni da Rettor Maggiore. Come quello accaduto ad una giovane abusata dal proprio padre sin dagli 11 anni d’età e scappata di casa a 14, che grazie ai Figli di Don Bosco ha ricevuto tutto il necessario per riprendersi, fare pace con il suo passato e diventare, oggi, una personalità eminente della vita pubblica del suo Paese.

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