Ucraina – Se la guerra non dà tregua, non si ferma nemmeno l’operazione salesiana di soccorso

05 Maggio 2022
Foto: Chișinău

(ANS – Leopoli) – Sono passati già 70 giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina e le violenze sembrano non accennare a fermarsi. Anzi, le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) presenti a Leopoli, nell’ovest del Paese – in una delle aree ritenute tra le meno esposte al pericolo e infatti meta di molti sfollati interni – testimoniano come la guerra si manifesti pienamente anche lì, con tutto il suo carico di distruzione e di paura.

“È stato tranquillo per alcuni giorni, ma oggi (ieri, NdR) missili e bombe sono caduti anche a Leopoli. Grazie a Dio siamo vive e vegete, e c’è luce. Abbiamo visto solo il fumo dalle case da qualche parte nello skyline della città” hanno comunicato le FMA al Responsabile del Coordinamento Salesiano per la Risposta all’Emergenza in Ucraina, don George Menamparampil.

Le suore, pur nella mestizia della situazione, non mancano loro stesse di infondere speranza e coraggio, e accompagnano la loro comunicazione con benedizioni e ringraziamenti per la vasta operazione salesiana di aiuto ai bisognosi e per il sostegno spirituale e morale attraverso la preghiera.

Infatti, i Salesiani, con tanti volontari laici e membri della Famiglia Salesiana, continuano a stare vicino alla popolazione ucraina in diversi modi, anche a quei circa 5 milioni di rifugiati scappati nei Paesi vicini.

Dalla Moldavia, ad esempio, arriva la testimonianza di don Andrea Ballan, Direttore dell’unica presenza salesiana attiva nel Paese, presso la capitale, Chișinău. “Siamo in contatto con la Caritas Moldava e collaboriamo con loro”. Come frutto di questa sinergia, ad esempio, la Caritas ha donato alcuni letti alla casa salesiana attiva nell’accoglienza ai rifugiati, e si è impegnata a sostenere parte delle spese vive della casa parrocchiale in località di Cretoaia, dove i Figli di Don Bosco continuano ad ospitare i rifugiati.

“Al momento in Moldavia, sembra che la maggior parte dei rifugiati siano ospitati in famiglie o abbiano affittato un appartamento – prosegue don Ballan –. Quelli che sono nei campi profughi sono sempre meno. Quindi, molte ONG si stanno concentrando sulla distribuzione di pacchi con cibo, prodotti per l’igiene personale…. La Caritas è anche partner del programma dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che distribuisce direttamente denaro ai rifugiati e a chi li ospita”.

Attualmente tutte le ONG attive nel Paese stanno facendo grandi sforzi per rispondere alla crisi attuale. “Anche noi siamo molto impegnati e, al momento, non abbiamo bisogno di altri aiuti esterni, perché quello che abbiamo già ricevuto e i progetti che abbiamo in corso sono sufficienti” conclude, infine, il salesiano.

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