Polonia – Marina e Sofia, due amiche di Kiev si ritrovano a Cracovia, beneficiate dall’accoglienza salesiana

09 Maggio 2022

(ANS – Cracovia) – Continua la guerra in Ucraina e continua l’emergenza, dentro e fuori il Paese vittima di aggressione. È per questo che i salesiani hanno accolto e curato, e continuano ad accogliere e a curare, la popolazione ucraina in fuga dalla guerra, offrendo condizioni di vita dignitose alle donne che arrivano accompagnate dai loro bambini o anche dai loro animali domestici. Donne come Marina o Sofia.

Marina ha adottato Bercik, quello che oggi è il suo gatto, quando lo ha trovato smarrito durante un pellegrinaggio al monastero carmelitano di Berdyčiv, in Ucraina. Per questo lo ha chiamato con il diminutivo del monastero e da allora non si è più separata da lui. Quando è scoppiata la guerra, il 24 febbraio scorso, e ha deciso di scappare per mettersi in salvo non ci ha pensato più di un secondo a portare con sé in braccio il suo gatto.

A Kiev Marina lavorava con i francescani e cucinava per 95 persone ogni giorno. “Ho lavorato anche nella cattedrale di Kiev e conoscevo il vescovo salesiano di Kiev, Mons. Vitaliy Krivitskiy”, ricorda la donna. La guerra ha cambiato tutto, in peggio: “Le finestre erano chiuse e sbarrate, non c’erano luce, né acqua, e quando i carri armati ucraini passavano nelle vicinanze sembrava ci fosse un terremoto”.

“Il 10 marzo – spiega ancora – sono riuscita ad andare a 5 minuti di distanza da dove vivevo, un edificio di 17 piani con tutte le finestre rotte, e ho potuto prendere dei vestiti, e da lì sono corsa alla stazione ferroviaria. La vita in quelle condizioni era molto stressante, a causa degli allarmi antiaereo, ed era impossibile attraversare il fiume in città, perché voleva dire rischiare la vita. Dopo un viaggio molto lungo, ci sono volute altre 17 ore per attraversare il confine”.

Sofia e i suoi tre figli, Oleh, 16 anni, Pavlo, 13 anni, e Stanislao, 7 anni, hanno lasciato Kiev il 17 marzo. Anche lei collaborava alle attività della Chiesa locale e anche con la sede locale di Radio Maria, e pure lei conosceva il vescovo della capitale ucraina. “Il 15 marzo c’è stata un’enorme esplosione e mio marito ci ha detto di lasciare il Paese – racconta –. Non si poteva comprare nulla nei negozi, non si poteva prelevare denaro dalle banche... Due giorni dopo abbiamo lasciato Kiev. Siamo andate a Leopoli in treno e poi abbiamo raggiunto Cracovia in autobus”.

Marina e la sua amica Sofia si sono rincontrate al seminario salesiano di Cracovia. “Ci hanno parlato di questo posto che accoglie le famiglie ucraine. Abbiamo parlato con don Marcin e siamo state accolte molto bene. Siamo una grande famiglia, noi 50 rifugiati che ci troviamo qui. Abbiamo i nostri momenti di preghiera e di socializzazione e i bambini possono giocare” racconta Sofia.

“Abbiamo paura per Kiev, perché molte persone stanno ancora lasciando la città e sentiamo parlare delle atrocità commesse nelle città vicine; quindi, possiamo solo perdonare la Russia per quello che sta facendo e ringraziare la Polonia per il suo aiuto”, dice Marina con emozione.

Ciò che è chiaro a entrambe è la speranza: “Quando la guerra sarà finita torneremo a casa; ma per ora pensiamo all’oggi, non al domani”, conclude Sofia.

Fonte: Misiones Salesianas

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