Presenti sul palco al momento di apertura del Congresso c’erano anche il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che per tutte le giornate dell’evento, fino al 2 ottobre, animerà un dialogo fraterno con i giovani; e don Leonardo Mancini, Superiore della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta. Entrambi hanno offerto il loro caloroso benvenuto a tutti i presenti.
Le attività del Congresso sono entrate pienamente nel vivo al mattino di oggi, giovedì 29 settembre. Di buon mattino don Bejarano e il signor Javier Carabaño Rodriguez, specialista in comunicazione e identità e legato all’ambiente salesiano, hanno guidato congiuntamente una Lectio Divina a partire l’episodio della risurrezione del figlio della vedova di Nain. In questa prima tappa del loro percorso meditativo – che si completerà nelle prossime giornate – la riflessione ha evidenziato la differenza tra la comunità gioiosa dei discepoli che hanno Gesù come loro guida e la comunità di Nain che è triste per la prematura morte del giovane.
“L’immagine che ci viene proposta da questa scena ha molto da dire al nostro carisma salesiano – hanno sottolineato le due guide della Lectio Divina –. E continua a riprodursi giorno dopo giorno, l’incontro della vita che porta speranza e gioia con situazioni di disperazione e morte in ogni angolo della terra. La proposta salesiana del settore sociale è un segno di gioia e di vita che si confronta quotidianamente con i volti crudeli e tristi di tanti giovani colpiti da miseria, violenza, ignoranza e sfruttamento”.
Successivamente è stata offerta la conferenza centrale di questa giornata, a cura del card. Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, Arcivescovo metropolita di Tegucigalpa e Coordinatore del Consiglio dei Cardinali, già Presidente di Caritas Internationalis (2007-2015). Nel suo articolato intervento, intitolato “Attualità della Dottrina Sociale della Chiesa, sviluppo umano integrale e ruolo delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani” il cardinale salesiano ha esordito sottolineando, con alcune domande volutamente provocatorie, la perdurante attualità, anche oggi, di fronte alle sfide globali e alle enormi trasformazioni sociali in atto, della Dottrina Sociale cristiana.
Quindi, ha ribadito l’importanza di vivere una vita di fede coerente e unita tra contemplazione e nell’azione: “La nostra condotta sociale è parte integrante della nostra sequela di Cristo” ha asserito, subito prima di spendere alcune parole per mettere in guardia dalle ideologie che rischiano di compromettere l’esistenza e l’operato dei cristiani.
Successivamente il cardinale ha preso in esame in particolare il Magistero di Papa Francesco: dapprima ne ha rimarcato la centralità dei giovani come attori del cambiamento; poi ha spiegato il concetto di pace sociale, che si realizza quando si lotta contro le disuguaglianze e si favorisce l’armonia; e ha anche sottolineato l’intuizione del Papa sul tema dell’Ecologia Integrale “che incorpora in maniera interdisciplinare i molteplici aspetti del problema: economici, culturali, sociali…”
Infine, ha illustrato capitolo per capitolo l’Enciclica Fratelli Tutti, definita dallo stesso Pontefice la sua “Enciclica Sociale”, nella quale Papa Francesco “indica vie concrete per chi vuole costruire un mondo più giusto e fraterno nelle relazioni quotidiane, nella vita sociale, nella politica e nelle istituzioni”.
Dopo aver affrontato anche i vari problemi globali, “che richiedono un’azione globale” – i temi dei Diritti, delle migrazioni, della politica come servizio, della regolamentazione dei sistemi economici, della pace, della pena di morte, della libertà religiosa… – il salesiano honduregno ha concluso invitando a riprendere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, affermando che “la Famiglia Salesiana ha qui un orizzonte molto ampio per le opere e i servizi sociali salesiani”.
La mattinata è proseguita poi con il forum dei giovani con il Rettor Maggiore, sul ruolo degli Exallievi salesiani nelle opere sociali, e l’avvio dei minicorsi inerenti al lavoro salesiano con i giovani più bisognosi: i partecipanti hanno potuto scegliere tra i seguenti argomenti, tutti guidati da autorevoli esperti:
– Accompagnamento spirituale di giovani a rischio
– Costruire il Programma Educativo Pastorale Salesiano delle opere sociali a partire dalla Parola di Dio, dal Magistero della Chiesa e dalla Tradizione salesiana.
– Diritti umani, sistema preventivo e modelli di intervento sociale.
– Significatività e sostenibilità del lavoro sociale: il quadro della pastorale giovanile in relazione ai sistemi di qualità e alla gestione integrata
– Evangelizzazione e mobilità umana (migranti, rifugiati e sfollati).
– Il contributo dell’identità cristiana e salesiana nella costruzione delle politiche pubbliche, nella partecipazione ai forum locali e internazionali e nella mobilità sociale.
– Misurare l’impatto sulle opere sociali
– Volontariato e innovazione sociale
– Gestione sociale: networking con le procure, partecipazione ad associazioni internazionali, raccolta fondi.
– Carisma salesiano: cooperazione allo sviluppo, animazione, advocacy politica, Obiettivi di Sviluppo, forum ONU e UE.
– Formazione professionale, occupabilità e relazioni interistituzionali
– Tecnologie applicate all’intervento sociale.
Nel pomeriggio i lavori proseguono divisi per gruppi con la condivisione delle diverse buone pratiche realizzate in tutto il mondo nei seguenti settori:
– Giovani di strada e riabilitazione
– Giovani in conflitto con la legge
– Migranti e rifugiati
– Servizi alternativi: Circo sociale
– Ambienti popolari
– Donne - famiglie - popolazioni indigene
– Reti e sviluppo istituzionale
– Interculturalità e conflitto
– Cooperazione allo sviluppo
Per ulteriori informazioni, visitare il sito del congresso o la pagina Facebook del Settore per la Pastorale Giovanile.
Harris Pakkam
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