Italia – Cento anni dei salesiani a Perugia: l’Arcivescovo Maffeis: “Siete stati modelli di vita”

07 Ottobre 2022
Foto: Arcidiocesi di Perugia

(ANS – Perugia) – Il 2 ottobre 1922 i primi salesiani arrivarono a Perugia ed iniziarono la loro missione di educazione e formazione dei giovani, nel borgo di Porta Sant’Angelo. È per questo motivo che proprio domenica scorsa, nel centenario esatto del loro arrivo, l’Arcivescovo della città, mons. Ivan Maffeis, ha presieduto una solenne Eucaristia nella chiesa di Sant’Agostino, a Porta Sant’Angelo, durante la quale ha pronunciato parole di profonda stima e grande vicinanza verso i Figli di Don Bosco.

“Anche nella mia esperienza familiare la figura di Don Bosco porta con sé un’onda centenaria – ha esordito l’Arcivescovo di Perugia –. Davanti ad una situazione problematica o che richiedeva luce, forza e coraggio, i nonni materni riunivano i figli per pregare una novena, in ginocchio attorno a una statuetta del Santo; una statuetta che, insieme con gli episodi della vita di Don Bosco, ha attraversato e unito le generazioni e che oggi, passata a me, si trova sul tavolo di lavoro in Curia”.

“È con questo sguardo che sono qui a ringraziare il Signore per la vostra presenza a Perugia: cent’anni sono un traguardo importante, a testimonianza della fedeltà di Dio e della generosità della vostra risposta. Quanto sarebbe diversa la Città e la nostra stessa Chiesa senza il vostro carisma e la vostra opera: dalle prime attività a favore di bisognosi e indigenti, a cui avete dato vita in un rione povero com’era quello di Porta Sant’Angelo, al primo Oratorio, al convitto, alle scuole, fino alla Residenza per giovani universitari, al Centro di formazione professionale, alle iniziative legate allo sport e al tempo libero, ambiti educativi e di socializzazione di prim’ordine. Per tutto questo la nostra gratitudine abbraccia i sacerdoti, i religiosi e i laici passati per le Case salesiane di Perugia: siete stati modelli di vita, testimoni dell’amorevolezza di don Bosco, riferimenti autorevoli e cari per tanti”.

Richiamando il motto prescelto dalla comunità salesiana locale per la celebrazione dell’anno centenario – “Cent’anni di futuro” – il presule ha poi affermato: “Non è soltanto uno slogan ben indovinato. È, piuttosto, il modo con cui la Chiesa interpreta la Tradizione (…) Oltre che di ringraziamento, quest’anniversario è anche motivo di incoraggiamento e di speranza. Tante fotografie sulla condizione giovanile documentano sfiducia, insicurezze, fragilità, solitudini: ci sono e pesano. Ma la medaglia, in realtà, ha anche un’altra faccia e voi ce lo testimoniate: i giovani possono essere – e di fatto sono – anche altro. Tanto altro. A far la differenza contribuisce lo sguardo con cui li accostiamo e accettiamo che abbiano spazio. È uno sguardo che nasce dall’intuizione, cara a Don Bosco, che ‘l’educazione è cosa del cuore e che Dio solo ne è il padrone e non potremo riuscire a niente se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne mette in mano le chiavi’”.

“Questa fiducia nel Signore, nella forza del suo Spirito operante nei cuori – ha evidenziato, infine, Mons. Maffeis –, fa sì che, come ammonisce don Bosco, non ci siano ‘casi irrecuperabili’. Lo dice la vostra disponibilità a frequentare la vita dei ragazzi, ad ascoltarli e a lasciarsi coinvolgere, a mescolarsi a loro amando ciò che loro stessi amano, divenendo nel contempo fra loro interpreti dell’amore di Dio e promotori di crescita umana. Don Bosco direbbe che si tratta di ‘aiutare il ragazzo a diventare un onesto cittadino e un buon cristiano’”.

Al termine della cerimonia ha fatto seguito l’apposizione di due targhe “ricordo” all’ingresso dell’ex-teatro e dell’ex-oratorio dell’originale Istituto “Penna Ricci”, dove oggi ha sede il circolo ACLI di Perugia.

La celebrazione eucaristica di domenica 2 ottobre fa parte di un ampio programma per la ricorrenza dei cento anni di presenza salesiana nel capoluogo umbro, che ha visto anche la presenza nella città del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, lo scorso 20 giugno, e l’iscrizione dell’Istituto Don Bosco nell’Albo d’Oro della Città, nella medesima circostanza.

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