Vaticano – Code sotto il sole, preghiere e gratitudine. L’ultimo saluto al Papa di tutti

24 Aprile 2025

(ANS – Città del Vaticano) – Tra lacrime e lunghe attese in fila, migliaia di fedeli affollano Via della Conciliazione e Piazza San Pietro per rendere omaggio a Francesco, nella Basilica vaticana. “Per me è stato un atto doveroso venire a salutare un Pontefice che mi ha trasmesso tanto”; “mi ha colpito molto il fatto che avesse sempre il sorriso nel volto, anche quando stava male”, sono alcuni dei commenti dei fedeli in fila.

Un lungo fiume di persone scorre lentamente lungo la navata centrale della Basilica di San Pietro per salutare Francesco. Sono presenti fedeli di tutti il mondo, con espressioni di attesa, occhi chiusi in preghiera o lacrime che rigano i volti. C’è silenzio nonostante la moltitudine di donne e uomini di tutte le età e nazionalità. Alcuni rimangono inginocchiati a lungo davanti alle sedie collocate vicino la bara aperta del Pontefice. Altri, invece, pregano silenziosamente, facendo scorrere tra le dita le coroncine del rosario, come quella che ora tiene insieme le mani di Francesco. Un uomo si avvicina al feretro, con una bambina in braccio, le parla all’orecchio, mentre lei fissa lo sguardo su Bergoglio. Intanto i gendarmi fanno avvicinare un gruppo di anziani e disabili. Una signora con i capelli corti bianchi si asciuga le lacrime con un fazzoletto, mentre stringe il braccio della sua accompagnatrice.

L’ultimo saluto al Papa

Vive a Roma ma viene ha origini pugliesi, l’uomo che ha appena dato l’ultimo addio al Papa e non ha ancora smaltito la tempesta di sentimenti. Si chiama come lui, Francesco. “Oggi - dice con le lacrime agli occhi - per me è stato un atto doveroso venire a salutare un Pontefice che mi ha trasmesso tanto. Tengo sempre in mente la parola misericordia che lui ci ha insegnato. Solo attraverso la misericordia possiamo vivere una vita serena, aiutando il prossimo. Ho apprezzato molto le sue battaglie per il disarmo e per l’accoglienza dei migranti. Si è battuto contro la guerra. Mi auguro che ora le grandi potenze ascoltino il suo messaggio, finora inascoltato”.

Un Papa fondamentale per i rapporti con la Chiesta ortodossa

Marius Krishan, un teologo ortodosso rumeno che ha studiato al Pontificio Istituto Orientale dal 2014 al 2018, voleva pure salutare Francesco un’ultima volta. Per questo è venuto in pellegrinaggio dalla Romania. “Il Papa è stato il pontefice della mia esperienza ecumenica. Sono voluto venire appositamente a Roma per salutarlo. Per la Chiesa ortodossa ha avuto un’importanza straordinaria. Ha donato al patriarca Bartolomeo le reliquie di San Pietro, quelle che si trovavano nella cappella privata di Paolo VI. È stato in visita in Romania, a Sibiu e Bucarest. Ha incontrato il nostro patriarca Daniele e la nuova Cattedrale della Salvezza del Popolo. Ha visitato anche la cattedrale greco-cattolica dove ha beatificato i martiri rumeni che hanno sofferto durante il comunismo. Come teologo ortodosso non potevo non venire a salutarlo”, conclude.

Il sorriso che ha colpito una giovane ragazza

La giovanissima Miriam, appena 14 anni, conserverà nel cuore il sorriso dell’anziano vescovo di Roma. “Davanti alla sua tomba ho sentito che un’era è finita. Io, per la mia età, ho conosciuto solo Francesco come Papa. Quindi mi sembra tutto strano. Non ho ancora realizzato che è morto”, spiega commossa. “Mi ritengo molto fortunata ad essere potuta venire a vederlo. Di tutto il suo pontificato mi ha colpito molto il fatto che avesse sempre il sorriso nel volto, anche quando stava male.”

La semplicità di Francesco

Annamaria Capasso, da Napoli, vive a Roma proprio dal 2013, anno in cui è stato eletto Bergoglio. “È un Pontefice che ci ha lasciato delle forti emozioni per tutto quello che ha fatto. Quando lo vedevo abbracciare una persona fragile, mi commuovevo”, confida la donna. “Sono potuta rimanere solo pochi secondi, ma è stato molto emozionante. Mi ha sempre molto colpito la sua semplicità. Anche i messaggi difficili che ha dato - per esempio l’invito ad accogliere i migranti - detti da un cuore puro come il suo, arrivano in modo più facile”.

Un Papa che si faceva ascoltare e seguire

Anche Pietro, venuto a Roma in vacanza, condivide gli stessi sentimenti. “Francesco manifestava con la sua persona quello che era, cioè una persona buona. Abbiamo fatto una lunga coda sotto al sole. Ma nonostante questo siamo contenti e porteremo questo ricordo con noi per tutta la vita. Da lui abbiamo imparato l’umiltà. Grazie a questa virtù, quello che ci chiedeva di fare, ossia rispettare le persone, comportarci bene, sembra più facile da fare. Questo insegnamento ci rimarrà per sempre”.

Un viaggio che è diventato una benedizione

Wendy, arrivata dagli Stati Uniti a Roma per turismo, ringrazia il Cielo di aver avuto la possibilità di salutare il Pontefice. “Siamo stati davvero benedetti; poter essere qui in questo momento, poter dare l’estremo saluto a questo Papa. Speravamo di vederlo in mezzo alla gente e invece è accaduto di vederlo per l’ultima volta. Lo amavamo molto e considero questo viaggio a Roma una vera benedizione. Vedere la sua salma per l’ultima volta mi ha fatto piangere, mi sono sentita sopraffatta dai sentimenti. Devo gestire troppe emozioni e credo di non avere le parole giuste. Da lui ho appreso ad essere umile e semplice e ad amare tutte le persone”.

Isabella H. de Carvalho e Daniele Piccini

Fonte: Vatican News

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