Brasile – Una ricerca che edifica la memoria storica dei Salesiani Cooperatori nel Paese

13 Maggio 2025

(ANS – Campo Grande) – I Salesiani Cooperatori Margarida Queiroz Pereira e Luiz Marcos Schatzmann sono tornati presso la casa salesiana “São José”, Sede Ispettoriale dell’Ispettoria “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori” di Brasile-Campo Grande (BCG), per compiere una nuova tappa della ricerca sulla storia dei Salesiani Cooperatori in Brasile. L’iniziativa, avviata due anni fa, intende raccogliere documenti storici sull’associazione fondata da San Giovanni Bosco. “Sono qui per svolgere un lavoro come ex-Consigliera della Regione Brasile dell’Associazione, su invito della nostra attuale Consigliera, Darlene dos Reis Gonçalves”, ha dichiarato Margarida. La ricerca affronta i 150 anni dalla fondazione dell’associazione dei Salesiani Cooperatori e mappa la sua attività dalle origini fino ai giorni nostri. “Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte le Ispettorie affinché questo cammino possa realizzarsi nei tempi previsti”.

Visite e raccolta di documenti nelle Ispettorie del paese

I due ricercatori hanno già visitato gli archivi salesiani a San Paolo, Porto Alegre, Barbacena e Campo Grande. “Abbiamo già fatto qualche passo a San Paolo, una ricerca negli archivi dell’Ispettoria Salesiana di San Paolo, Porto Alegre e anche a Belo Horizonte”, ha riferito Luiz Marcos. A Campo Grande, questa è la seconda visita dell’anno. Margarida ha sottolineato che la difficoltà principale risiede nel reperimento dei documenti delle Ispettorie. “Ogni ispettoria possiede tutta la sua documentazione. E nessuno meglio dei coordinatori può raccogliere e trasmetterci questi materiali”, ha spiegato ribadendo che il completamento del lavoro dipende dalla collaborazione dei responsabili locali.

Le fonti che documentano l’attività anteriore alla fondazione ufficiale

Durante la ricerca, Luiz Marcos ha trovato testimonianze sull’attività dei Salesiani Cooperatori antecedente alla fondazione formale dell’associazione in diverse città. “La storia dei Cooperatori in Brasile precede la fondazione ufficiale”, ha detto. Ha citato Salvador come esempio: “Abbiamo prove molto chiare di Salesiani Cooperatori che hanno costruito tutta la struttura, e solo in seguito i salesiani si stabilirono in città.” A Rio de Janeiro, nella prima casa della Congregazione, e a Campo Grande, l’attività iniziale dei laici ha permesso il consolidamento della missione. “Hanno fatto conoscere la Missione Salesiana e raccolto fondi perché l’opera potesse svilupparsi”, ha aggiunto.

Il documento finale intende ispirare nuove vocazioni

Il gruppo intende raccogliere i dati in un documento dal titolo “Un sogno, una realtà, un futuro”. Il testo della ricerca presenterà una breve storia dell’associazione, basata sulle scoperte fatte.

“Ci sono molte cose da raccontare, tanti elementi preziosi”, ha osservato Luiz Marcos, che si augura che questo processo sia solo un inizio e che altri ricercatori continuino il lavoro. “Chissà, un volume 2, 3, 4, 5… C’è una ricchezza molto grande”. Il documento mira anche ad ispirare nuove vocazioni. “Vogliamo che, guardando a questa realtà storica, qualcuno dica: ‘anch’io posso farne parte’”, ha affermato ancora Luiz.

L’Associazione riconosce l’eredità lasciata da Don Bosco

Margarida ha ricordato i congressi svolti già nel 1919, a Cuiabá e San Paolo, e ha ripercorso l’evoluzione della comprensione del ruolo dei Cooperatori. “All’inizio, eravamo considerati dei semplici collaboratori dei salesiani”, ha spiegato. Col tempo, l’associazione ha cominciato a vedersi come corpo attivo nella missione con i giovani. “Non si tratta solo di collaborare economicamente, ma di lavorare direttamente con i giovani per offrire loro una vita migliore”. Al tempo stesso, la studiosa sottolinea l’integrazione con i Salesiani consacrati e con le Figlie di Maria Ausiliatrice. “L’associazione è stata creata da Don Bosco, ma non ha isolato i laici. Il nostro cammino è insieme”, ha concluso.

Una spiritualità che sostiene la missione nel presente

Alla fine dell’intervista, Luiz Marcos ha riflettuto sull’importanza del carisma di Don Bosco nella società attuale. “L’Associazione dei Salesiani Cooperatori porta il carisma di San Giovanni Bosco nella Chiesa e nella società”, ha dichiarato, spiegando che, fin dall’inizio, l’associazione ha cercato di promuovere la morale e i buoni costumi nella società civile. “Siamo battezzati, cristiani cattolici che portano la spiritualità di Don Bosco come patrimonio”, ha sottolineato Margarida, evidenziando in conclusione la missione di lavorare con e per i giovani e per la costruzione di una società giusta, secondo l’invito della Chiesa.

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