Merita rilevare che il miracolo che ha portato alla Beatificazione di questo sacerdote, avvenne pochi mesi dopo la sua morte, nell’ottobre del 1910, a favore di uno di quegli orfani a cui l’Abbé Camille aveva dedicato la sua vita, quasi a suggellare la sua missione di padre e sostegno degli orfani. Aveva infatti iniziato la sua opera durante l’epidemia di colera scoppiata nel 1867. L’epidemia lascia come triste eredità un notevole numero di orfani: l’Abbé Costa de Beauregard allora decide di non abbandonarli al loro duro destino raccogliendoli in uno stabile donato dal Conte Ernest de Boigne.
Comincia così la sua missione a favore degli orfani e dell’educazione dei ragazzi, accogliendo anche i figli delle classi più povere e bisognose. Il giovane sacerdote cura personalmente l’andamento delle sue case, i laboratori e la fattoria per la preparazione dei giovani agricoltori. Come educatore è zelantissimo nella formazione cristiana dei giovani, li segue individualmente, riservando a sé l’istruzione religiosa.
Il miracolo riconosciuto riguarda la guarigione miracolosa di un bambino da “trauma oculare da frutto di Bardana con lesione della cornea e ferita della congiuntiva” (1910). Si tratta di René Jacquemond, nato il 16 ottobre 1899 e accolto nel 1904 nell’orfanotrofio del “Bocage”, fondato a Chambéry. Il 26 settembre 1910, René, insieme ai compagni dell’orfanotrofio, stava rientrando nell’Istituto da una passeggiata, accompagnato da suor Elisa Blanchin. Mentre i bambini camminavano e giocavano a lanciarsi i ricci spinosi di Bardana, René fu colpito all’occhio destro, accusando un intenso dolore. Tale gesto fu anche espressione di bullismo verso un ragazzetto preso di mira dai suoi compagni.
Arrivato nell’orfanotrofio, René venne visitato in infermeria da suor Joséphine Rigaud che dopo un lavaggio oculare applica una pomata allo iodoformio, in attesa della visita da parte del medico curante, effettuata il giorno successivo. Persistendo il dolore e l’arrossamento, la suora infermiera, il 1° ottobre 1910 fece visitare il piccolo paziente da un oculista che certificò la gravità del trauma subito dal bambino all’occhio.
Al controllo del 7 ottobre 1910, persisteva ancora iniezione pericheratica e congiuntivale, fotofobia e lacrimazione. Fu continuata l’applicazione di pomata iodo-formica. Alle visite di controllo del 14 e del 19 ottobre, non venne rilevato dall’oculista alcun miglioramento. Intanto la comunità del Bocage aveva iniziato una novena di preghiera per il piccolo René, chiedendo l’intercessione del fondatore, il canonico Camille Costa de Beauregard.
Durante la medicazione del giorno 26 ottobre, si riscontrò un ulteriore peggioramento del quadro clinico oculare. Intorno alle 6,30 del 27 ottobre, la suora infermiera applicò sull’occhio destro di René, ancora molto infiammato, un fazzoletto appartenente al Venerabile Servo di Dio. Dopo qualche ora fu rilevato un netto miglioramento del quadro clinico, confermato dal controllo serale. Al mattino seguente non fu evidenziato alcun segno di infiammazione né traccia di pus all’occhio destro.
Il 2 novembre 1910 l’oculista, che in precedenza aveva visitato più volte il ragazzo, con grande sorpresa constatò la guarigione dell’occhio destro, senza più alcun segno di infiammazione. A prova di un ricupero integrale dell’occhio sta anche il fatto il piccolo Renè, divenuto adulto, eserciterà la professione di sarto.
“L’attualità della testimonianza del nuovo Beato Camille Costa de Beauregard - ricorda don Pierluigi Cameroni, SDB, Postulatore della Causa – consiste che, in un tempo di emergenza educativa, rappresentata da tanti bambini e ragazzi vittime di violenza, di bullismo e di abbandono affettivo, Camille ha incarnato la parola di Gesù ‘non vi lascerò orfani’. Egli è per tanti bambini e ragazzi di ieri e di oggi un padre amorevole, un saggio educatore, un vero pastore secondo il Cuore di Gesù”.