Attraverso il progetto, i salesiani dell’Ispettoria “Gesù Adolescente” del Medio Oriente (MOR) offrono borse di studio a 106 studenti iscritti alla scuola salesiana di Nazareth. Sono stati anche in grado di fornire 78 ore di supporto psicosociale a 50 dipendenti e circa 170 giovani studenti (classi 1-6) colpiti dalla guerra e dai disordini che interessano la zona.
Le borse di studio sono state concesse a studenti, tra cui 39 studentesse, sotto forma di detrazioni scolastiche. Gli studenti provengono da famiglie fortemente colpite dalle più ampie sfide socioeconomiche che interessano la comunità araba in Israele, molte delle quali hanno subito perdite di lavoro, chiusure di imprese e riduzione del reddito a causa dei conflitti.
Per fornire un supporto psicosociale più efficace, i salesiani hanno utilizzato il modello della “formazione del formatore”, così da dotare il personale scolastico e gli insegnanti dell’istituto salesiano delle abilità necessarie alla sensibilizzazione psicosociale e all’elaborazione delle strategie di sostegno agli studenti colpiti dal conflitto. La formazione è consistita in tre sessioni e ha abilitato i docenti della scuola salesiana a riconoscere i segni di stress emotivo, ansia e trauma negli studenti e li ha anche riforniti delle competenze idonee per fargli fronte.
Un salesiano attivo presso il centro educativo salesiano ha spiegato: “Le sessioni hanno riguardato argomenti come l’impatto psicologico della guerra sui bambini, il lavoro con allievi vittime di traumi, le tecniche di comunicazione più efficaci e gli strumenti per l’auto-cura dell’educatore. Attraverso attività interattive e discussioni di gruppo, i docenti hanno migliorato la loro comprensione dei problemi e sviluppato approcci pratici da applicare nelle loro classi. La formazione ha permesso agli insegnanti e al personale di servire come leader tra pari all’interno della scuola, promuovendo un ambiente di apprendimento solidale e resiliente per tutti gli studenti”.
Due psicologi sono stati anche chiamati a fornire un sostegno psicologico diretto. Essi hanno aiutato gli studenti ad affrontare una serie di problemi di salute mentale, con particolare attenzione alle condizioni legate a traumi come l’ansia, la depressione e il disagio emotivo. Le sessioni hanno permesso agli studenti di elaborare le loro emozioni, sviluppare meccanismi per affrontarle e ritrovare un senso di normalità.
Conclude, dunque, il salesiano: “Attraverso questo sostegno multiforme, i salesiani non solo hanno evitato l’abbandono scolastico degli studenti durante un periodo incredibilmente difficile, ma hanno anche promosso una comunità scolastica più resiliente e meglio attrezzata per affrontare le sfide future”.
Fonte: Mission Newswire