Sierra Leone – La trasformazione inizia al Don Bosco Fambul

27 Febbraio 2017

(ANS – Freetown) – Il problema dei ragazzi di strada, pur dopo molti anni di iniziative, continua ad essere una questione difficile da affrontare, sia da parte del Governo, sia da parte degli istituti che lavorano per la protezione dei minori. Dopo che, nello scorso dicembre, 28 bambini che erano stati ospitati dell’opera salesiana “Don Bosco Fambul” di Freetown, in Sierra Leone, sono stati felicemente riaccolti nelle loro famiglie, gli operatori dalla casa salesiana sono usciti nuovamente per le strade alla ricerca di altri bambini vulnerabili cui proporre i programmi salesiani di riabilitazione.

L’esperienza del primo percorso intensivo – di 3 mesi – per il recupero dei ragazzi di strada operato dal Don Bosco Fambul è stato un successo. I 28 ragazzi che vi hanno partecipato ora sono felici nelle proprie casa e frequentano la scuola. L’approccio olistico della riabilitazione, attraverso amorevolezza, ragione e religione, ha saputo trasformare in meglio i minori di strada e li ha resi ragazzi responsabili della loro vita e del loro futuro.

Così, a gennaio, 25 operatori sociali sono scesi nelle piazze, nelle baraccopoli, tra i mercati, per raggiungere i bambini di strada, identificare quelli più vulnerabili e invitarli ad un nuovo percorso trimestrale (febbraio-aprile 2017).

Sono stati contattati molti bambini e sono stati compilati molti questionari. E all’inizio di febbraio 30 minori di strada sono stati accolti nel programma residenziale del Don Bosco Fambul. La priorità è stata data ai più a rischio: i più piccoli, gli orfani, i malati, i più deboli, quelli da più tempo in strada, le vittime di abusi fisici, emotivi e sessuali… Il Dipartimento dell’Educazione ha assegnato ad ogni bambino la classe più adeguata, mentre il personale medico ha realizzato le opportune visite, riscontrato alcune malattie e provveduto agli interventi necessari.

Sedute di ascolto e consulenza, discussioni di gruppo, preghiera, colloqui, sport, attività ricreative… sono tutte parti del processo di riabilitazione. I cambiamenti sono graduali ed è necessaria pazienza. Ma la trasformazione è iniziata. Ora è una questione di tempo e di apertura da parte dei ragazzi.

Purtroppo il numero di bambini e ragazzi di strada a Freetown continua a crescere: estrema povertà, crudeltà, abusi, assenza di cure nelle proprie famiglie e il flagello dell’Ebola, che ha lasciato orfani molti ragazzi, sono alcune delle ragioni principali dietro questo aumento.

Certamente, è necessario lavorare in ottica preventiva, coinvolgendo genitori, famiglie, autorità religiose, educative e politiche.

InfoANS

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