Sierra Leone – Osman, il bambino che voleva abbandonare la strada: “È Don Bosco che cambia le vite”

08 Febbraio 2018

(ANS – Freetown) – Dalla Sierra Leone, Paese ferito dalla guerra, dalle malattie e dalla povertà, non sempre giungono buone notizie. Ma quella che riguarda Osman è buona, interessante, quasi una premonizione di ciò che la Sierra Leone può diventare in un futuro non troppo lontano.

Osman non sapeva quanti anni avesse, né ricordava l’ultima volta che aveva imparato qualcosa a scuola. Diceva di non avere una famiglia e viveva per strada, fino a quando non gli hanno parlato dell’ONG e opera salesiana “Don Bosco Fambul”. Gli avevano detto che da lì a qualche giorno sarebbe arrivato un autobus per prendersi cura dei bambini come lui, che si sarebbe fermato in diversi punti della Capitale, a Freetown, e che lì avrebbe potuto giocare e persino ricevere qualcosa da mangiare. Ma Osman, non era ancora soddisfatto, voleva un cambiamento definitivo nella sua vita.

Per molto tempo ha frequentato il Don Bosco Fambul, specialmente la notte. Stando sulla porta, parlava con le persone all’ingresso. Era il suo modo per sentirsi al sicuro. Chiedeva sempre: “Cosa devo fare per diventare anch’io uno del Fambul?”

Gli educatori iniziarono a chiedergli perché insistesse tanto e lui rispondeva che quei ragazzi come lui, alcuni dei quali li aveva conosciuti sulla strada, ora erano diversi, erano felici e si comportavano bene quando lo incontravano.

Un giorno si è avvicinato a un Salesiano e, nel mezzo della conversazione, gli ha detto: “Guarda che l’ho già capito: non è Fambul che cambia i ragazzi, è Don Bosco, perché ha già cambiato anche me, che pure sto ancora fuori”.

Tanta è stata la sua insistenza e la sua buona predisposizione che, a poco a poco, gli è stato permesso di giocare, poi di ricevere un po’ da mangiare, più tardi gli hanno permesso di lavarsi, gli hanno dato vestiti puliti e alla fine frequentava persino alcune lezioni, anche se non capiva tutto quello che veniva detto in classe.

Senza rendersene conto, è finito per diventare uno di Fambul, distinguendosi per la gioia, il servizio e l’impegno nel mettersi al pari dei compagni.
Al momento, la sua sfida è scoprire di più sulla sua famiglia, per rintracciarla e aiutarla. “Se non hanno perso la speranza di vedermi di nuovo, saremo molto felici, data la voglia che ho di trovarli” afferma oggi Osman.

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