Stati Uniti – Riflessioni di un animatore al “Camp Savio” di Bellflower

09 Agosto 2019

(ANS – Bellflower) – Ogni anno un nuovo iscritto arriva al “Camp Savio” per la prima volta, senza sapere che quella sarà la prima di molte estati in cui tornerà nello stesso posto a divertirsi e a crescere con degli amici. I ragazzi vi tornano, infatti, perché lì fanno tante grandi e belle esperienze.

Alcuni dei ragazzi e delle ragazze che vanno al Camp Savio si divertono così tanto che desiderano continuare a frequentarlo anche da più grandi, e diventano animatori. Come Albert Serrano, che ha iniziato ad andare al Camp Savio sin da piccolo e ha continuato a tornarvi per molti anni, ogni estate. Se gli chiedi il perché, Albert risponde semplicemente che è per vedere i suoi amici tutti i giorni e poter stare con loro per tutta l’estate.

Si è divertito tanto, attraverso tutti i giochi e le gite che ha potuto fare grazie a questo campo estivo salesiano; ma non è stato solo il divertimento sperimentato a farlo innamorare nel profondo di quest’esperienza: è rimasto colpito nel vedere quanto si divertivano ed erano contenti i ragazzi più grandi che prestavano servizio volontario come animatori.

In un periodo in cui è molto facile per i bambini e i ragazzi trascorrere le estati dentro casa, sdraiati sul divano con il telefono, o giocare ai videogiochi o guardare video su Internet, è bello vedere che ci siano minori entusiasti di uscire di casa e passare le loro giornate con educatori e amici.

La cosa che più spicca per chi arriva come visitatore al Camp Savio è il sorriso sui volti dei ragazzi che lo frequentano. Nel complesso, quello che continua a riportare i ragazzi per anni al Camp Savio sono le amicizie che formano.

Lo stesso vale per gli animatori: servire insieme è un ottimo modo per stringere rapidamente forti amicizie. E attraverso il servizio ai più piccoli, il campo estivo salesiano dà loro l’opportunità di diventare più simili alle figure religiose a cui essi guardano e in cui credono.

Don Bosco s’impegnò tutta la vita per i bambini, i ragazzi e i giovani, e per loro formò l’Oratorio: una casa, una scuola, una chiesa, un cortile. Il Camp Savio segue quella stessa ricetta: come Don Bosco, s’impegna a far emergere l’eccellenza di ogni bambino. E gli animatori, nel servizio, fanno emergere la loro.

Quando gli animatori trattano i bambini e i ragazzi come fecero Gesù e Don Bosco, donando loro tempo, attenzioni e amorevolezza, diventano essi stessi più ricchi di fede.

Sean Wilk

Fonte: InTouch 

InfoANS

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