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Repubblica Centrafricana – Creare veri “spazi di pace” a partire dall’educazione

02 Maggio 2016

(ANS – Bangui) – La campagna “Spazi di pace” è un’iniziativa dei Salesiani per raccogliere donazioni che andranno a beneficiare migliaia di bambini, adolescenti e giovani dei quartieri Damala e Galabadja di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. La situazione nel paese resta difficile, ma i Salesiani hanno deciso di continuare il loro servizio educativo, anche se i problemi non derivano solo dalla mancanza di risorse economiche, ma soprattutto dalla violenza. Le denunce di abuso subite da centinaia di ragazze continuano, ma l’educazione non può aspettare: sono stati conseguiti gli aiuti per creare “spazi di pace”!

Grazie a tutte le donazioni ricevute è stato possibile raggiungere l’obiettivo prefissato e gli importi conseguiti ammontano ad oltre centomila euro, che aiuteranno i centri di riprendere le attività di formazione, aiutando quei giovani che sono stati maggiormente colpiti dalla la guerra. L’obiettivo è sempre stato “cercare di ridurre al minimo gli effetti negativi della crisi sociale che questo conflitto sta perpetuando nelle generazioni future”.

Grazie a tutte le donazioni sono stati avviati, e continuano in corso, numerosi progetti. È stato assicurato il funzionamento del gruppo elettrogeno della scuola e del centro di formazione professionale di Damala ed è stato installato un sistema di accumulatori per evitare interruzioni di corrente; sono state concesse 100 borse di studio che hanno provvisto altrettanti minori di materiale didattico, calzature, abbigliamento e prodotti alimentari di base; altre 110 borse di studio sono state assegnate alla formazione professionale dei giovani; sono stati riparati tutti i danni che la scuola, il centro di formazione professionale e il centro giovanile aveva subito durante la guerra a causa delle sparatorie, delle esplosioni, dalle aggressioni e dalla presenza delle migliaia di rifugiati accolti.

Il sostegno ricevuto, inoltre, ha sostenuto la formazione di tutto il personale educativo e l’assistenza psicologica per i bambini colpiti dalla guerra, ed è stato possibile offrire un nuovo corso di formazione professionale per conducenti di automezzi, molto richiesti nel paese.

C’è ancora molto da lavorare, ma tutti i beneficiari del progetto vedono già ora i loro centri educativi come recinti in cui la vita può avere una certa normalità e in cui incontrano opportunità per il futuro. 

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