Brasile – Processione con i martiri dell’ambiente a Belém: quando la fede incontra la Difesa del Creato

14 Noviembre 2025
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(ANS – Belém) – Mentre gli eventi della COP30 acquistano sempre maggiore slancio a Belém, la sera del 12 novembre 2025 centinaia di persone hanno partecipato a una commovente processione verso la Basilica di Nazaré, nel cuore della Capitale dello stato del Pará. Con candele accese e preghiere cantate, la folla ha reso omaggio a coloro che hanno sacrificato le proprie vite difendendo i poveri e denunciando i crimini ambientali. L’evento ha incarnato l’essenza stessa della COP 30: proteggere la Terra significa proteggere la vita umana.

Una processione di fede e impegno ecologico

La processione verso il Santuário de Nazaré ha visto la partecipazione di credenti, religiosi e religiose, ambientalisti presenti alla COP 30, sacerdoti, cardinali, vescovi e numerosi giovani, tutti uniti in un gesto di memoria e impegno. L’iniziativa, organizzata dalla Conferenza Episcopale Brasiliana (CNBB), ha voluto onorare cinque martiri dell’ambiente la cui testimonianza continua a ispirare chi lotta per la giustizia sociale e la salvaguardia del creato.

I cinque martiri ricordati

Durante la camminata sono stati ricordati in modo particolare:

–     Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, assassinato nel 1980 per la sua instancabile difesa dei diritti dei poveri e della loro terra, la cui voce profetica contro l’ingiustizia sociale lo ha reso un simbolo universale di coraggio pastorale.

–     Margarida Maria Alves, sindacalista brasiliana uccisa nel 1983 per il suo impegno nella difesa della terra e della dignità dei lavoratori rurali.

–     Il popolo Yanomami, le cui comunità hanno subito violenze e persecuzioni per aver difeso le proprie terre ancestrali dall’invasione di minatori illegali responsabili di deforestazione e inquinamento delle acque.

–     Suor Dorothy Stang, religiosa della Congregazione di Nostra Signora di Namur, nata negli Stati Uniti e giunta in Brasile negli anni Sessanta. Instancabile difensore dei diritti dei contadini e della preservazione della foresta amazzonica, fu assassinata nel 2005 a causa del suo impegno.

–     Chico Mendes, operaio agricolo, sindacalista e attivista ambientale che dedicò la propria vita alla difesa dell’Amazzonia e venne ucciso nel 1988.

Una gioventù ispirata dalla testimonianza

Particolarmente significativa è stata la massiccia presenza di giovani durante la camminata e la Messa celebrata nella basilica. Tra loro, Melena, studentessa dell’ultimo anno di una scuola marianista, ha condiviso la propria esperienza: “Sono profondamente commossa da questa camminata con i martiri organizzata dalla Chiesa. Questi testimoni mi ispirano, specialmente perché viviamo in un tempo di crisi ambientale”. Le sue parole riflettono il sentimento di una generazione che cerca modelli concreti di impegno e coerenza in un’epoca segnata dall’emergenza climatica.

Martiri di ieri, testimoni di oggi

La serata ha suscitato riflessioni profonde anche tra i partecipanti salesiani all’evento. La ricerca posteriore ha rivelato che i cinque martiri ricordati rappresentano solo una piccola parte di un elenco ben più lungo di persone uccise nel mondo per la loro difesa dell’ambiente e dei poveri.

Partecipando agli eventi della COP 30, emerge con chiarezza che ancora oggi molte persone nel mondo si impegnano per la causa dei poveri e dell’ambiente, anche a rischio della propria vita. È una constatazione che risuona come un sussurro dello Spirito: Dio continua a ispirare e rafforzare uomini e donne chiamati a proteggere e custodire tutto il Creato.

Un appello alla Chiesa: riconoscere i santi del creato

Tra i cinque martiri celebrati durante la camminata, solo uno – Oscar Romero – è stato ufficialmente canonizzato dalla Chiesa cattolica. Questo dato solleva un interrogativo importante: non sarebbe opportuno che la Chiesa riconoscesse e canonizzasse coloro che sono morti difendendo i poveri e l’ambiente? Il riconoscimento ufficiale renderebbe visibile e universale una forma di santità che oggi appare particolarmente urgente e profetica.

Custodi del Creato: una vocazione per i tempi di oggi

La camminata con i martiri dell’ambiente a Belém è stata non tanto un evento commemorativo, ma un appello rivolto a tutti i credenti. In particolare i salesiani, eredi di Don Bosco che vedeva nei giovani la speranza del futuro, sono chiamati a educare le nuove generazioni non solo alla competenza tecnica, ma anche alla responsabilità ecologica e alla sensibilità verso i poveri. I martiri dell’ambiente ci ricordano che la fede cristiana non può mai essere separata dall’impegno concreto per la giustizia e la custodia del creato.

Mentre la COP 30 prosegue i suoi lavori a Belém, la memoria di Oscar Romero, Margarida Maria Alves, del popolo Yanomami, di Suor Dorothy Stang e di Chico Mendes risuona come un imperativo morale: proteggere la Terra non è un’opzione, ma un dovere che scaturisce dalla fede e dalla propria umanità.

InfoANS

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