Italia – La dimensione laicale della santità salesiana, a partire da Mamma Margherita

09 Settembre 2023

(ANS – Castelnuovo Don Bosco) – Nell’anno in cui la Strenna del Rettor Maggiore ha richiamato l’attenzione sulla dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco, una riflessione sulla santità salesiana non può fare a meno di gettare una luce speciale su quei laici che sono stati lievito di vita ai livelli dell’eroicità. Ecco perché nell’ambito della giornata peregrinante del III seminario per la promozione delle Cause di Beatificazione e Canonizzazione della Famiglia Salesiana si è realizzato un confronto con alcuni di questi modelli di vita cristiana. Con un’attenzione particolare alla prima maestra nella fede di Don Bosco, Mamma Margherita, in una giornata – quella di sabato 9 settembre – che per felice coincidenza ha visto anche l’apertura del nuovo Museo a lei dedicato presso Capriglio.

Se la mattinata aveva previsto la visita ai luoghi santi salesiani del Colle Don Bosco, là dove Giovanni Bosco nacque e iniziò a formare carattere e inclinazioni, il pomeriggio sulla santità laicale ha rappresentato il compimento in poche ore di un salto dalle origini della santità salesiana fino ad alcuni dei suoi frutti più recenti.

Come quello di Akash Bashir, Exallievo di Don Bosco e primo Servo di Dio pakistano, in grado di testimoniare una carità senza confini anche nella stagione delle stragi kamikaze, e di abbracciare letteralmente un attentatore intenzionato a fare una strage con la consapevolezza di chi dice: “Morirò, ma non ti farò entrare in Chiesa”.

Nella quotidianità del servizio attento e generoso procedeva la vita dell’indigeno di etnia bororo Simão, in quel di Meruri, nell’interno del Brasile. Muratore, erborista e catechista, la sua era una santità “della porta accanto”, fatta di piccoli gesti verso tutti, fino a quando non passò di grado nella donazione della vita in soccorso del missionario salesiano don Rudolf Lunkenbein, aggredito da chi voleva invadere i territori della missione. Con il suo gesto ha sugellato in eterno e nel sangue il legame tra i salesiani e gli indigeni di quelle terre.

Diversa la santità di Vera Grita, forgiata sin da piccola dalla povertà, dalla lontananza della famiglia e poi dalle malattie. Animata però da uno spirito generoso e ottimista, visse il carisma salesiano nella dedizione educativa verso i ragazzi, in particolare quelli “delle periferie”; e dopo una vita di profonda devozione a Gesù Eucaristia, ricevette in apparizione dal Signore il mandato di formare l’Opera dei Tabernacoli Viventi, gruppi di fedeli che pongono al centro della propria vita l’Eucaristia e la portano con sé e la donano nella propria vita quotidiana.

L’ultima testimonianza ha riguardato la meno nota figura di Alexandre Planas, “il sordo dei frati” com’era conosciuto a Vicenç dels Horts, in Spagna. Segnato dalla nascita da pesanti menomazioni fisiche, per 28 anni fu pressoché l’unico custode del carisma salesiano diffuso in quella città, offrendo a tutti l’esempio di una vita povera, di preghiera e di dedizione al prossimo. Morì martirizzato durante la Guerra Civile per non aver mai rinnegato né la Croce, né la difesa della “sua” casa. “Potremmo considerarlo il patrono delle opere salesiane senza comunità” ha detto nel presentarlo il Delegato Centrale per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, don Joan Lluís Playá.

Il viaggio sulle tracce di santità salesiana laicale si è infine concluso quasi in maniera circolare con un secondo ritorno alle radici, presso Capriglio, paese natale di Mamma Margherita. Anche per la Mamma di Don Bosco si è iniziato con una relazione sulla sua figura, tenuta nella chiesa di San Martino – là dove la Venerabile venne battezzata – da Diego Occhiena, promotore della sua Causa, oltre che suo lontano parente. Tre gli aspetti fondamentali messi in luce dal relatore: la santità vissuta in seno alla Chiesa – come donna di preghiera ed educatrice alla fede dei figli; la santità quotidiana – attraverso il servizio diligente di moglie, lavoratrice e madre; la santità missionaria – concretizzatasi nel servizio materno e premuroso al seguito del figlio a Valdocco.

Poi è seguito l’omaggio più emozionante, a pochi metri di distanza, in quella che una volta fu la scuola in cui Don Bosco. Lì, dopo i discorsi di rito e la benedizione officiata da don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, la sindaca di Capriglio, Tiziana Gaeta, attorniata dai sindaci dei comuni vicini, ha inaugurato il nuovo museo dedicato alla Venerabile: diversi ambienti e sale posti su più piani che raccolgono fatti sulla vita di Mamma Margherita e del Santo dei Giovani, oltre a presentare altre figure di santità e tradizioni di quel territorio.

Tutte le foto su ANSFlickr

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".