Il programma di intervento si svilupperà fino ad ottobre 2021 e vedrà 16 regioni italiane interessate; 24.480 le persone che verranno raggiunte, appartenenti a categorie vulnerabili; 380 le famiglie che riceveranno aiuti alimentari. E ancora, 249mila i dispositivi di protezione individuale (mascherine, gel, guanti), 7.500 i kit didattici e 470 i supporti informatici che saranno distribuiti.
Il progetto è sviluppato su tre componenti:
- risorse digitali, quali “kit didattici”, corsi online, video con lettura delle fiabe de L’orizzonte alle spalle, il libro realizzato dal VIS sui racconti dei migranti, e percorsi di formazione rivolti a ragazzi, famiglie e insegnanti – il tutto contrassegnato dall’hashtag #restiamoattivi;
- sostegno a studenti vulnerabili che hanno subito una sospensione dei loro corsi salesiani di Formazione Professionale, perché anche a distanza possano proseguire i loro studi – sotto il motto “FormAzione per la ripresa”;
- infine, proseguendo la campagna #noicis(t)iamo, è prevista la distribuzione di protezioni individuali e beni di prima necessità alle famiglie bisognose – attraverso una carta prepagata per fare la spesa da soli e scegliere cosa acquistare, accompagnati da un’azione di sensibilizzazione sui consumi responsabili e sul riciclo; e si continuerà ad operare nelle misure di sostegno a migranti e rifugiati nei centri della Sicilia.
A guidare il progetto è stato selezionato il VIS. “I salesiani di tutto il mondo si sono mobilitati, fin da marzo, per cercare di essere accanto ai più bisognosi, anche nei mesi del lockdown – spiega Nico Lotta, presidente del VIS –. Abbiamo convertito i nostri progetti in corso nel Sud del mondo per cercare di rispondere ai nuovi bisogni emersi con la pandemia. Allo stesso tempo ci siamo sentiti chiamati a intervenire in modo urgente anche in Italia. Per questo ci siamo uniti ad altri tre enti salesiani, ‘Salesiani per il Sociale Aps’, ‘Salesian Missions’ e ‘CNOS-FAP’, in un progetto che potesse rispondere alle conseguenze dell’emergenza sanitaria nel nostro Paese”.
“Secondo il carisma di don Giovanni Bosco operiamo nella convinzione che solo attraverso l’educazione si possano promuovere i diritti, superare le disuguaglianze e combattere alla radice le cause della povertà. Per questo, ad esempio, anche nei progetti che riguardano più in generale l’ambiente o il contrasto alla migrazione irregolare, c’è sempre una componente legata alla formazione che permette una vera autonomia e un reale sviluppo delle persone e della comunità”, conclude.