Don De Nardi, giovane salesiano italiano, manda avanti la sua missione nel cuore del Guatemala con una forza e una determinazione che derivano in primis dalla sua fede incrollabile, ma anche dalla sua sensibilità alle disuguaglianze sociali, che qui caratterizzano da sempre la società e si fanno sempre più aspre a causa della successione di governi corrotti, interessi delle multinazionali e una povertà economica e culturale sempre più endemica.
È un missionario vecchio stile, don De Nardi: manda avanti l’oratorio, celebra la Messa nella sua parrocchia e nei quartieri circostanti, aiuta chiunque bussi alla sua porta… Ma è anche un giovane sacerdote sensibile alle tematiche di genere (ha aperto uno sportello di aiuto rivolto alle donne vittime di abusi domestici, in uno dei Paesi più violenti del Centro e Sudamerica…) e a quelle dell’infanzia (purtroppo in Guatemala il tasso di abusi sessuali sui minori è altissimo).
Il dispensario medico annesso alla sua parrocchia è una delle attività a cui don De Nardi è più legato: vi vengono curati soprattutto donne e bambini, i soggetti più vulnerabili anche quando si tratta di salute. A causa della scarsissima disponibilità di acqua potabile e della precarietà igienica, le malattie sono numerose e molto diffuse: tubercolosi, tifo, malaria, vermi e diarree, malattie della pelle molto infettive; problemi psichici come la depressione, che lì è diffusissima; affezioni respiratorie quali raffreddore, faringiti, laringiti e bronchiti che sono spesso complesse, in alcuni casi fatali per i bambini e gli anziani; problemi digestivi come gastrite, colite nervosa, parassiti intestinali e diarrea dovuti alle cattive condizioni d’igiene e dei servizi igienico-sanitari… Senza dimenticare AIDS, infezioni di varia natura agli organi genitali, gravidanze precoci ed alto rischio, elevata incidenza delle malattie esantematiche nei bambini, che sono nella maggior parte dei casi afflitti da forme di malnutrizione di diverse entità.
In Guatemala, infatti, c’è il più alto tasso di denutrizione cronica infantile dell’America Latina: ne soffre il 49,3% dei bambini con meno di cinque anni.
Il dispensario medico non riesce ad essere economicamente indipendente perché i farmaci vengono distribuiti gratuitamente alle famiglie che non possono permettersi di comprarli. Un tubetto di pomata antivirale, una confezione di antiparassitario, le compresse di acido folico – indispensabili per prevenire le malformazioni fetali – sono tutti “lussi” che a San Benito troppa gente non può permettersi. Per questo, don De Nardi ha chiesto aiuto a Missioni Don Bosco di Torino: il missionario salesiano vuole continuare a garantire medicine e cure mediche a tutti i più bisognosi.
Ulteriori informazioni sono disponibili su: www.missionidonbosco.org