RMG – Verso la 152° Spedizione Missionaria Salesiana: don Barnabé Gbodonoumèto Noudéviwa

(ANS – Roma) – Tra i partenti della 152° Spedizione Missionaria Salesiana è uno dei maggiori d’età, con i suoi 47 anni; ma lo zelo che lo anima è quello proprio dei più giovani. Stiamo parlando di don Barnabé Gbodonoumèto Noudéviwa, originario del Benin, destinato all’Argentina. Parlando di come è nata la sua vocazione missionaria, racconta: “La nostra Congregazione è missionaria per carisma e i primi salesiani che ho conosciuto erano missionari spagnoli che mi testimoniarono il loro amore per Dio, Don Bosco e i giovani. Inoltre, salesianamente sono cresciuto nella Visitatoria dell’Africa Francofona Occidentale (AFO), che comprende sette Paesi, per cui io sono sempre stato disponibile a ‘partire’, a lasciare il mio Paese e la mia cultura, per lavorare in un qualsiasi Paese della Visitatoria”.

Hai scelto tu la destinazione o ti è stata assegnata? Ne sei felice?

Il salesiano non sceglie la sua missione, la riceve come volontà di Dio. Quando ho saputo che che il Successore di Don Bosco mi avrebbe mandato in Patagonia, dove Don Bosco inviò i primi missionari salesiani, sono stato sorpreso e felice.

Come hanno preso la tua scelta missionaria le persone a te vicine?

Genitori e amici hanno capito presto che ero parte di una Congregazione religiosa aperta al mondo. Durante la formazione iniziale sono stato in Togo, Senegal, Camerun, e in diverse città del mio Paese. Come sacerdote sono stato anche in Gabon e in Repubblica Centrafricana, parte della Visitatoria Africa Tropicale Equatoriale (ATE). Insomma, la mia vocazione missionaria non è stata una sorpresa per nessuno.

Hai qualche dubbio o paura riguardo la nuova cultura, la nuova realtà…?

Lasciare il proprio ambiente ordinario suscita sempre delle apprensioni. Apprendere la lingua è sicuramente una sfida, ma farò di tutto per vincerla. Quanto alle altre difficoltà inerenti il cambiamento culturale, so che sarò accolto da confratelli salesiani, e quando si è con dei fratelli, si è sostenuti, non si è soli.

Che progetti o sogni hai per la tua missione?

Quelli di ogni missionario, annunciare Cristo, con una predilezione per i giovani, visto che sono salesiano.

Hai dei modelli di missionario che vuoi imitare?

Il mio modello fondamentale è Cristo, che non ha avuto alcuna esitazione, Lui che era uguale a Dio Padre, ad umiliarsi per farsi servitore degli uomini.

La vita missionaria è soprattutto evangelizzazione e zelo pastorale per le anime. Ti senti pronto in questo campo?

È la passione per Gesù e per il suo messaggio d’amore per il mondo intero che mi spinge ad andare oltre, sulle orme di San Giovanni Bosco. Ho fiducia che la grazia divina non mi mancherà e da parte mia sono disposto a spendere tutte le mie forze per questo.

Vuoi mandare un messaggio ai tuoi confratelli o ai giovani?

Ai miei confratelli mi permetto di dire che la nostra comune vocazione è essenzialmente missionaria. E sono convinto che ogni figlio di San Giovanni Bosco che vive le Costituzioni Salesiane ha generosità, zelo e ardore missionario. E può anche rendersi disponibile ad andare oltre.

Ai giovani dico semplicemente: rimanete aperti alle chiamate di Dio nella vostra vita; il mondo attuale ci offre molte cose, ma la vera felicità si trova in Dio.

InfoANS

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