Brasile – Olimpiadi, i bambini di strada hanno bisogno di aiuto, non di prigioni

12 Agosto 2016
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(ANS – Rio de Janiero) – In occasione delle Olimpiadi l’ONG austriaca “Jugend Eine Welt - Don Bosco Aktion Österreich” esprime la sua preoccupazione riguardo alla sorte dei ragazzi di strada in Brasile, paese in cui essa sostiene da molti anni diversi progetti salesiani. Jugend Eine Welt deplora in particolare il fatto che, in vista della vetrina internazionale dei Giochi Olimpici, molti bambini senza fissa dimora di Rio siano stati semplicemente rimossi dalle strade.

In tempi normali si stima che nella città vi siano circa 5.500 ragazzi di strada (e 24.000 in tutto il paese). Spesso i bambini di strada sono stati trattati come criminali e arrestati senza ragionevoli sospetti o protezione legale. Attualmente sono trattenuti in istituti speciali per i bambini o centri di detenzione minorile – se sotto i 18 anni – ma in futuro le cose potrebbero anche peggiorare.

Citando Raymundo Rabelo de Mesquita, Salesiano Coadiutore ed esperto sui diritti dei bambini, che visita regolarmente i minori detenuti nei centri di detenzione giovanile, Jugend Eine Welt ha criticato la scelta del Parlamento brasiliano di discutere nuovamente la proposta di abbassare l’età della responsabilità penale dai 18 ai 16 anni – anche se finora non è pervenuto a nessuna nuova soluzione. “Significherebbe solo combattere i sintomi e punire giovani senza prospettive, la maggior parte dei quali compie crimini per sopravvivere. Abbiamo bisogno di più scuole qui, non di più carceri!” ha detto don Mesquita.

Nel 2015 oltre 18.000 giovani sono stati trattenuti nelle sovraffollate strutture di detenzione minorile e l’Ispettoria di Belo Horizonte in una lettera ai Parlamentari ha chiesto di difendere i diritti dei bambini sanciti dalla Costituzione e di rifiutare la proposta di abbassare l’età della responsabilità penale.

Da parte sua “Jugend Eine Welt” collabora invece, attraverso la piattaforma ECPAT, alla nuova campagna brasiliana organizzata per le Olimpiadi (e che si spera prosegua anche dopo), “Rispetto, Proteggere, Assicurare – Tutti insieme per i Diritti dei bambini e degli adolescenti”, per sensibilizzare sui diritti dei minori e le loro violazioni in Brasile. La campagna fa parte di un programma più ampio, denominato “Projeto Rio 2016” avviato già per i Mondiali di Calcio del 2014 e centrato all’epoca solo sullo sfruttamento sessuale dei minori.

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