Brasile – Il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile alla RSB: l’amore felice dei nostri giovani è sempre minacciato

01 Settembre 2023

(ANS - Aparecida) - Si è svolto dal 28 al 30 agosto l’incontro nazionale della Rete Salesiana del Brasile (RSB), che ha riunito ad Aparecida, presso lo Stato di San Paolo, oltre 400 rappresentanti delle dieci Ispettorie della Congregazione dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) che compongono l’RSB. All’evento hanno preso parte, tra gli altri, i diversi Ispettori, i Direttori esecutivi della Rete, i Coordinatori Ispettoriali delle aree di Azione Sociale, Comunicazione e Scuole e i coordinatori della Commissione Nazionale di Pastorale Giovanile, oltre a don Miguel Ángel García Morcuende, Consigliere Generale SDB per la Pastorale Giovanile (PG).

Con il tema “Dove sono i giovani? Venite e vedrete”, l’incontro ha avuto come suo principale obiettivo quello di individuare e interpretare gli attuali scenari giovanili e gli appelli a rafforzare l’identità salesiana, per approfondire la comprensione del carisma salesiano nella presenza e nell’azione della RSB.

Nel corso dell’evento il Consigliere Generale per la PG dei salesiani ha tenuto tre interventi. All’inizio ha ricordato che la scelta della sede dell’incontro non poteva restare indifferente. “Qui si respira lo spirito del 2007, quando si sono aperte due grandi finestre per la Chiesa in America Latina. In quella V Conferenza Episcopale di Aparecida si disse che la migliore eredità della cultura latino-americana è la fede in Dio-Amore, e qui possiamo ripetere che la più grande eredità della spiritualità salesiana è trasmettere ai giovani la fede in un Dio provvidente che ci ama. La seconda grande idea di Aparecida è stata una proposta continentale con la quale dobbiamo raggiungere tutti, con tutte le nostre forze e tutte le nostre risorse; qui la traduciamo con un’espressione molto salesiana, ‘carità pastorale’, che nasce dal cuore del Buon Pastore”.

Poi, nella prima giornata il Consigliere Generale per la PG ha presentato il documento “Una pastorale giovanile che educa all’amore”, con particolare attenzione all’ultimo capitolo sui dieci criteri educativi. È seguito un lungo dialogo con l’assemblea.

Infine, il terzo giorno don García Morcuende ha presieduto la celebrazione eucaristica introduttiva alla giornata, nella quale ha offerto numerosi spunti. “Nella festa di Cana di Galilea - ha detto - ci viene ricordato che la felicità per il cristiano è una cosa seria: per essere felici un giorno basta una festa, per due giorni un viaggio, per tre una casa con giardino. Per essere felici tutta la vita c’è bisogno di uno scopo: il Signore Gesù. Questo è il cuore del nostro lavoro pastorale. Cristo a volte è l’ultima chiave del mazzo per aprire la porta del cuore del giovane. Eppure, no, è la chiave principale. Perché, quando si tratta della felicità dei giovani, Cristo è il primo a sollevare il calice. A riempirlo, quando è necessario. Non è il pane che manca, ma il vino, che non è indispensabile, è un inutile extra, se non per la festa o per la qualità della vita. L’amore felice dei nostri giovani è sempre minacciato: ‘Non hanno più vino’ (cfr. Gv 2,3) è l’esperienza che tutti fanno quando mille dubbi li assalgono, e gli amori restano senza gioia, le case senza festa, la fede senza slancio. Per questo Gesù vuole entrare nella vita dei nostri giovani e riempire i loro vuoti”.

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