Palestina – Il progetto “Juzoor”: delle “radici” educative per costruire un futuro di speranza

18 Aprile 2025

(ANS – Khallet Taha) – Dall’inizio della guerra, che ha causato migliaia di morti e oltre 1,5 milioni di profughi a Gaza, in un clima di accresciuta conflittualità anche in Cisgiordania, l’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS) non ha mai interrotto le sue attività in Palestina. Ora intende ampliare ancora la sua offerta di sostegno ed educazione, lavorando alla ristrutturazione di alcuni edifici già esistenti e promuovendo la costruzione di un nuovo plesso scolastico.

Nella guerra, un’emergenza educativa

Nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, gli attacchi alle scuole hanno segnato la vita di innumerevoli bambini e bambine. A Gaza l’84% delle scuole necessita di una ricostruzione completa o significativa. In Cisgiordania, secondo i dati del Ministero dell’Istruzione palestinese, un alto numero di incidenti colpisce studenti e insegnanti.

“Questo ultimo anno e mezzo è stato emotivamente pesantissimo. Le persone continuano a soffrire, l’umanità continua a essere calpestata, ma noi non ci arrendiamo, anzi ci siamo resi conto che l’unico modo per continuare ad alimentare la speranza sia impegnarsi sempre di più in quello che facciamo”. Con queste parole Luigi Bisceglia, Coordinatore Regionale del VIS per il Medio Oriente, descrive l’attuale situazione in Palestina e introduce l’impegno dell’organizzazione salesiana per garantire l’educazione a bambini e bambine palestinesi.

Il progetto del VIS in Palestina

Il progetto elaborato dal VIS prevede di lavorare in quattro scuole pubbliche della Cisgiordania, ristrutturandole e fornendo supporto psicosociale a studenti e insegnanti, perché possano affrontare i traumi legati alla situazione in cui vivono.

“Ma vogliamo fare ancora di più: costruire una nuova scuola primaria nel villaggio di Khallet Taha, a sud di Hebron, in Cisgiordania” prosegue Bisceglia.

Sarà una scuola per 40 bambini e bambine che attualmente devono camminare per cinque chilometri per raggiungere la scuola più vicina al loro villaggio, un percorso lungo, faticoso e anche pericoloso.

La scuola sarà composta da quattro aule per le lezioni, un’aula per l’asilo, una sala per il personale, servizi igienici e un cortile esterno per le attività motorie.

La scuola non vuole essere solo un composto di muri e mattoni, ma un simbolo potente di libertà, resistenza e speranza.

Il progetto nasce su promozione di alcune associazioni piemontesi – la Scuola di Pace “Toni Lucci” di Bra, la Consulta Giovanile di Bra, la Rete cuneese per la Palestina – e con il Patrocinio del Comune di Bra.

“Abbiamo chiamato questo progetto “Juzoor", che in arabo significa ‘Radici’, perché consideriamo la scuola e l’educazione le radici per un futuro di speranza” conclude il Coordinatore Regionale del VIS per il Medio Oriente.

Fonte: VIS

InfoANS

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