Nel corso del Convegno sono attesi oltre 150 rettori e operatori dei santuari, provenienti da tutta Italia. Il programma prevede sessioni di studio, tavole sinodali, momenti di preghiera e condivisione, con relazioni di alto profilo ecclesiale e pastorale.
La prima giornata, quella inaugurale, si svolgerà proprio negli ambienti di Valdocco, e vedrà la prolusione del Card. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino, e il saluto di don Silvio Roggia, Consigliere Generale per la Formazione della Congregazione Salesiana. La prima giornata prevedrà anche una solenne concelebrazione eucaristica nella Basilica di Maria Ausiliatrice e un’agape fraterna sempre ospitata dai salesiani.
Nelle giornate successive sono previsti diversi altri, autorevoli interventi, tra cui, si segnalano, quelli di: don Carmelo Torcivia, pastoralista; il teologo salesiano don Rossano Sala, che esplorerà la dimensione giovanile, don Carmine Arice, dell’Istituto Cottolengo; Rosanna Tabasso, della comunità “Sermig”, e i coniugi Arturo Gerbi e Barbara Celia, della diocesi di Torino. A presiedere i lavori saranno S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Arcivescovo di Assisi–Foligno, e don Mario Magro, Presidente del CNS.
Il Convegno vuole essere un segno concreto della comunione tra i santuari e della loro missione vibrante nel contesto giubilare: luoghi in cui si accoglie, si consola, si spera, si accompagna. In un tempo in cui tanti sono provati dalla fatica, dalla solitudine, dalla crisi, dalla sofferenza, il santuario assume la figura di casa spirituale, rifugio, “ospedale da campo” del cuore e “clinica dello Spirito”.
Obiettivi principali del Convegno:
– Rinnovare la visione del santuario non solo come meta di pellegrinaggi, ma come spazio vivo di accoglienza, rinnovamento spirituale e accompagnamento;
– Condividere buone pratiche e percorsi pastorali tra rettori e operatori;
– Rafforzare la rete nazionale dei santuari nel cammino ecclesiale ordinario;
– Coltivare il senso di comunione e identità ecclesiale in questi luoghi sacri.
Il convegno sarà preceduto da momenti di accoglienza e apertura, e vissuto con celebrazioni liturgiche, pellegrinaggi e momenti di preghiera condivisa.
