di Aurelio Marinelli, SDB
La festa si è aperta con il saluto dell’Ispettore della Circoscrizione Italia Centrale (ICC), don Stefano Aspettati, e il benvenuto da parte di don Francesco Marcoccio, Vicario dell’Ispettore e Delegato per la Famiglia Salesiana.
Nucleo del pomeriggio di festa è stato lo spettacolo Santa Impresa, scritto da Laura Curino e Simone Derai e messo in scena da Davide Scaccianoce e Beatrice Marzorati, che ha rappresentato l’intelligenza e lo spirito che seppero trasformare uomini straordinari in “santi sociali”, nel Piemonte dell ‘800
Presente alla festa anche Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, e X Successore di Don Bosco. Nella sua “buona notte” ha ringraziato la Famiglia Salesiana del Lazio per l’invito e la Compagnia teatrale per aver mostrato la realtà del carisma salesiano nato a casa Pinardi.
“La scia della santità piemontese – ha detto Don Á.F. Artime – ha trovato in Valdocco un terreno fertile, che ha fatto fiorire grandi figure di santità direttamente o indirettamente legate alla nostra Famiglia”.
Il Rettor Maggiore ha poi raccontato che qualche giorno dopo Natale, gli sono arrivati i saluti dall’Uganda da parte di un salesiano della Sede Centrale Salesiana che ha visitato due presenze della Congregazione tra i giovani più poveri, una delle quali era a Palabek, luogo in cui sono presenti circa 42mila rifugiati.
“Un anno fa, nel giorno della festa di Don Bosco – ha proseguito il Rettor Maggiore – abbiamo aperto una presenza con una piccola comunità. Senza case, senza chiesa, in mezzo al campo profughi, con la gente del campo. Ho ricevuto da questo confratello due buste con delle offerte per me, con l’impegno di devolverle per i giovani bisognosi. Ho provato una grande emozione: loro, i più poveri tra i poveri, che hanno sottratto una piccola quantità di denaro per gente bisognosa come loro. Ho voluto raccontarvi questo perché è proprio la storia che oggi, attraverso questa rappresentazione, avete raccontato a tutti noi. È questo un segno di Don Bosco che ci vuole ricordare che il cuore umano è la realtà più preziosa e generosa che esiste al mondo”.
Don Artime ha poi salutato i presenti, ricordando l’indomani mattina sarebbe partito per Panama, per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù e ai grandi eventi previsti per la festa di Don Bosco.
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