Prima tappa è stato il ginnasio salesiano a Unterwaltersdorf. Nel centro, fondato nel 1914, il Rettor Maggiore ha avuto luogo un caloroso incontro con 660 allievi e 70 educatori, animato con la proiezione di un breve video, canti e danze. “Bravi, vi eravate preparati bene” ha detto Don Á.F. Artime elogiando la preparazione della comunità. Poi, restando sempre in mezzo ai bambini e ai giovani, ha invitato i docenti ad educare le giovani generazioni ad una mentalità critica e libera dalle manipolazioni, e ha concluso: “Sono contento che i valori di Don Bosco siano vissuti nella vostra casa”.
Nel pomeriggio, dopo aver raggiunto Vienna e incontrato il Consiglio Ispettoriale dei Salesiani e i laici dirigenti nelle case salesiane d’Austria, Don Á.F. Artime si è radunato con i ragazzi del Movimento Giovanile Salesiano, per la “Giovanni’s Party Night” – una serata che ha unito riflessione, preghiera, danze, canti e divertimento. Dapprima, infatti, è risuonata una preghiera per la pace in 11 lingue; quindi il Rettor Maggiore ha ricordato alcuni episodi da lui vissuti in Siria, e ha sottolineato che nei 134 Paesi in cui operano i Salesiani nessuno è mai uno straniero; infine è iniziata la festa vera a propria, durante il quale il Successore di Don Bosco è stato persino omaggiato con un nuovo cocktail appositamente realizzato in suo onore, con degli ingredienti che davano alla bevanda i colori della bandiera spagnola.
Al mattino di sabato 2 marzo si è svolto invece il grande raduno della Famiglia Salesiana con il Rettor Maggiore. Ai circa 250 presenti Don Á.F. Artime ha parlato della Strenna per il 2019, indicando percorsi per vivere la santità quotidiana: “Magari non possano cambiare tutta la Nazione, ma possiamo trasmettere stima nelle nostre comunità… Ciascuno dovrebbe chiedersi: ‘Come posso dare ogni giorno il meglio di me come cristiano? La mia vita e lì perché io la condivida con gli altri”. Infatti ha poi esortato a non aver paura degli altri, perché le diverse culture sono una ricchezza e questo è ben visibile nella Famiglia Salesiana mondiale.
La mattinata è poi proseguita con diversi laboratori artistici che hanno rappresentato la creatività e gli ambiti di servizio della Famiglia Salesiana in Austria – come i programmi di volontariato salesiano o il progetto “Feel Like a Refugee” (Sentiti come un rifugiato), con il quale si poteva esperimentare la situazione nelle procedure di asilo con l’associazione salesiani per i rifugiati minorenni.
Al pomeriggio, nell’Eucaristia il Rettor Maggiore ha ringraziato tutti per i talenti condivisi durante la giornata e ha concluso invitando, come fa Papa Francesco, a “guardare ogni persona come la guarderebbe Dio”. La giornata è infine terminata con la consegna di alcuni omaggi a Don Á.F. Artime e un ultimo spettacolo di carnevale.
Ieri, domenica 3 marzo, il Rettor Maggiore si è recato presso la parrocchia salesiana di Stadlau, a Vienna, dove i Salesiani operano da 100 anni (l’anniversario sarà celebrato solennemente nel prossimo autunno).
Punto focale della parrocchia è il lavoro con i bambini e i giovani. Perciò i più giovani hanno mostrato le loro abilità con la rappresentazione del famoso sogno di Don Bosco dei 9 anni: lupi selvaggi che diventano agnelli buoni, perché incontrano l’amorevolezza invece delle percosse.
Nell’Eucaristia domenicale, concelebrata anche dal Consigliere per la regione Europa Centro e Nord, don Tadeusz Rozmus, e dall’Ispettore salesiano dell’Austria, don Petrus Obermüller, Don Á.F. Artime ha ribadito ancora una volta ricchezza che le diverse culture portano con se, e ha ricordato che se alle volte il mondo sembra freddo, in verità esistono tanta umanità e bontà diffuse. Don Bosco è un modello anche in questo, perché “lui ha sempre creduto che in ogni giovane c’è un punto accessibile al bene”.
L’Eucaristia è stata animata dal coro diretto da don Johannes Haas, seguendo una speciale “Missa dei misericordiae” composta in latino da don Rudolf Osanger. A conclusione della liturgia don Obermüller ha pronunciato un messaggio che è stato anche una sorta di sintesi della visita: “Siamo grati a Dio che Don Bosco continui ad operare in Austria!”