Il convegno ha offerto eventi stimolanti, relatori illustri e interessanti dibattiti. Don Fidel Maria Orendain, SDB, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, ha pronunciato il discorso principale, elogiando l’impegno degli Exallievi di Don Bosco in tutto il mondo e ha condiviso un messaggio forte sul loro ruolo nel mondo di oggi. Tra gli altri ospiti speciali c’erano Benjamin Abalos Jr., già Segretario del Dipartimento degli Interni e degli Enti Locali (DILG), e Gregorio Honasan, già Segretario del Dipartimento delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (DICT), entrambi fieri exallievi del centro “Don Bosco Mandaluyong”.
L’identità salesiana: una responsabilità che dura tutta la vita
Nel suo discorso ufficiale, don Orendain ha iniziato riflettendo sull’essenza dell’essere exallievi di Don Bosco, sottolineando che si tratta di una vocazione che dura tutta la vita, radicata negli insegnamenti del Padre e Maestro dei Giovani. “Non diciamo ‘ero un bosconiano’ (exallievo, NdR). Diciamo sempre ‘sono un bosconiano”, ha dichiarato, sottolineando che l’identità del “bosconiano” è definita da gentilezza, gioia, integrità e servizio al prossimo. Ha incoraggiato gli exallievi a riflettere su come le loro vite rivelino silenziosamente i loro valori attraverso le azioni. Che sia attraverso la pazienza, l’amorevolezza o la disponibilità ad aiutare, don Orendain ha ricordato loro che essere exallievi significa incarnare l’eredità di Don Bosco in ogni aspetto della vita.
La portata globale della missione salesiana
Don Fidel ha sottolineato anche la vasta presenza globale della missione salesiana, attiva in 136 Paesi, spesso nei contesti più difficili. Dalle regioni provate da grandi crisi umanitarie, come Siria, Sud Sudan e Venezuela, ai campi profughi in Bangladesh e alle aree remote come l’Amazzonia e la Mongolia, i salesiani e i loro collaboratori portano speranza e rifugio a chi è nel bisogno.
“Don Bosco è vivo dove la speranza scarseggia, dove infuria il conflitto e dove i giovani invocano non solo l’educazione, ma anche la sicurezza”, ha osservato. Ha condiviso storie di salesiani che hanno scelto di rimanere in zone pericolose, come la Siria, nonostante il rischio di bombardamenti, per continuare a servire i giovani. “Don Bosco ci ha insegnato non solo ad amare i giovani in teoria, ma a essere con loro nella loro sofferenza, nella loro ricerca e nel loro desiderio di qualcosa di più”.
Il ruolo vitale degli Exallievi
Il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale ha sottolineato il ruolo cruciale degli Exallievi nel sostenere la missione di Don Bosco, soprattutto ora che il numero di Salesiani di Don Bosco consacrati diminuisce. “Dove i sacerdoti non possono andare, dove i salesiani consacrati non possono servire, gli exallievi devono intervenire”, ha affermato. Ha poi aggiunto che il 70% delle opere di Don Bosco a livello globale non si può auto-sostenere, ma fa affidamento in larga misura sul supporto degli Exallievi e della Famiglia Salesiana. Ha raccontato l’impatto che ebbero gli Exallievi durante il terremoto di Haiti del 2010, quando un exallievo, all’epoca Presidente di Haiti, facilitò gli interventi di soccorso, tra cui l'invio di una nave chiamata “Don Bosco” per la distribuzione degli aiuti.
Adattarsi a un mondo che cambia
Il salesiano ha anche affrontato le sfide poste da un mondo in rapida evoluzione, inclusi i cambiamenti nei valori, nella tecnologia e nelle norme sociali. Ha sottolineato il mondo digitale come un nuovo campo di missione, descrivendolo come un ambiente inquinato che richiede attenzione e cura. “La più grande minaccia ecologica per i giovani non sono solo i cieli inquinati o la scomparsa delle foreste, ma il mondo cibernetico, dove vengono formate, ma spesso anche distratte o perse, le loro menti”, ha avvertito. Ha esortato pertanto gli exallievi a guidare i giovani nell’affrontare lo spazio digitale con saggezza e determinazione, sottolineando che la missione salesiana deve adattarsi alle sfide moderne restando radicata nei suoi valori fondamentali.
Un’eredità di leadership e servizio
Don Orendain ha sottolineato l’impatto trasformativo degli insegnamenti di Don Bosco, in particolare nell’elevare i poveri e gli emarginati. Ha sottolineato come molte scuole salesiane, inizialmente costruite in aree povere, siano diventate centri di progresso, spingendo i salesiani a trasferirsi in nuove regioni svantaggiate. “Siamo sempre chiamati ad andare dove le persone hanno più bisogno di noi”, ha affermato. Ha anche ricordato Papa Francesco come un fulgido esempio di exallievo salesiano, che ha incarnato i valori di Don Bosco. Exallievo di una scuola salesiana in Argentina, Papa Francesco ha portato avanti lo spirito salesiano di semplicità, misericordia e cura per i giovani e i poveri durante tutto il suo pontificato.
Un appello all’azione
Don Orendain ha infine concluso il suo intervento esortando gli exallievi ad abbracciare il loro ruolo unico nella Famiglia Salesiana. "Siete chiamati a essere testimoni significativi, non predicando dall’alto, ma con il vostro stile di vita. Quando progettate con etica, insegnate con il cuore o servite nella politica con onestà, state continuando la missione di Don Bosco”. Ha ricordato loro che il loro contributo è vitale non solo per sostenere le opere salesiane, ma anche per affrontare le sfide spirituali ed etiche del mondo odierno. “Essere bosconiani non è mai un verbo al passato. È sempre presente, ed è sempre un invito a fare di più, ad essere di più”.
Un'eredità che continua
Il discorso di don Orendain ha lasciato gli exallievi a riflettere sul loro ruolo nel movimento salesiano, e il suo appello ad agire, pur celebrando i successi degli exallievi e la portata globale della missione di Don Bosco, ha sottolineato che l’opera è tutt’altro che conclusa. “Se Don Bosco fosse vivo oggi, potrebbe dire ai suoi figli e figlie ormai adulti: ‘Vi basta aver conosciuto l’amore. Ora andate a trasmetterlo’”.
Il 43° Convegno Nazionale degli Exallievi di Don Bosco è stato una chiara testimonianza della forza duratura dello spirito salesiano e dell’impegno collettivo degli Exallievi ad essere una forza di bene nel mondo.
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