La giornata di festa per il Rettor Maggiore era iniziata già dal mattino, con la presidenza, sempre presso la comunità salesiana di San Callisto, della concelebrazione eucaristica.
Poi, nel pomeriggio, la serata festosa si è aperta con il saluto e il benvenuto a tutti i presenti da parte del Direttore della comunità “Sacro Cuore” a Roma, don Francesco Marcoccio, cui ha fatto seguito la recita comunitaria dei Primi Vespri del Sacro Cuore di Gesù, presieduti da Don Attard.
Emozionante è stata poi la proiezione del video di auguri al Rettor Maggiore curato dall’ANS: salesiani di tutto il mondo, presbiteri e coadiutori, giovani e anziani, insieme a tanti ragazzi e ragazzi di varie lingue e nazioni, hanno manifestato la loro gratitudine e la loro vicinanza al Successore di Don Bosco, con sorrisi e parole carichi di affetto.
Il salesiano coadiutore Paolo Evelli, della comunità “San Callisto”, ha quindi introdotto il momento successivo, presentando il regalo dei salesiani nei confronti del Rettor Maggiore: la Croce del Giubileo delle Catacombe, commissionata dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, in occasione del Giubileo 2025, per evidenziare le memorie dei Martiri come testimoni di speranza.
“Tale Croce riprende le rappresentazioni della resurrezione presenti in alcuni sarcofagi denominati, appunto, ‘dell’Anastasis (Resurrezione)’ – ha spiegato il sig. Evelli –. Al centro dei sarcofagi compare una croce al cui centro è inserita una corona d’alloro con inscritto il monogramma cristologico o costantiniano, formato dalle prime due lettere greche della parola Christos, la X (chi) e la P (ro). Al di sotto, sono raffigurati i due soldati che vegliano davanti al sepolcro di Cristo: si tratta della prima raffigurazione, in chiave simbolica, della Resurrezione, della vittoria di Cristo sulla morte”.
Nella basetta della Croce del Giubileo, oltre ai due soldati, compaiono anche due colombe affrontate (retro), che simboleggiano i fedeli in adorazione del Cristo Risorto, e le diciture PCAS (Pontificia Commissione di Archeologia Sacra) e IUB. A.D. MMXXV (Giubileo dell’Anno del Signore 2025).
“Carissimo Don Fabio, sia questa la Croce, non del Cristo Crocifisso, ma del Cristo Risorto, a cui aggrapparci nei momenti di scoraggiamento!” ha concluso il suo intervento il sig. Evelli.
La croce è stata poi simbolicamente consegnata al Rettor Maggiore da don Stefano Martoglio, suo Vicario, accompagnata da altre parole di sincero affetto e gratitudine per la sua presenza paterna: “Riconosciamo in te un vero dono di Dio e un’autentica paternità (…). Apprezziamo la tua presenza, e soprattutto ringraziamo il Signore per tutto quello che sta facendo attraverso di Te” ha affermato don Martoglio.
Il momento di festa è proseguito ancora con la proiezione di un secondo video, che stavolta ha reso omaggio ai salesiani delle comunità raccolte che festeggiano quest’anno anniversari significativi di professione o di ordinazione:
65° della Professione Religiosa
– Sig. Narciso Chiarello
– Don Mario Maritano (non presente)
50° della Professione Religiosa
– Don Pier Fausto Frisoli
25° di Professione Religiosa
– Don Martin Nguyen Dai Loc
50° di Ordinazione Sacerdotale
– Don José Antenor Velho
25° di Ordinazione Sacerdotale
– Don Francisco Cervantes Huitron (non presente)
– Don Jose Lorbeth Vivo
Ciascuno di loro, dopo il toccante video, ha ricevuto anche un piccolo dono simbolico da parte del Rettor Maggiore.
La prima parte della serata si è poi conclusa con il messaggio di saluto del Direttore dell’opera “San Callisto”, don Saimy Ezhanikatt, e il canto “Cor Iesu Sacratassimum” intonato da tutti i salesiani presenti in vista della festa del giorno successivo.
La giornata si è completata con una tipica serata di fraternità salesiana, nella quale l’agape condivisa è stata arricchita da esibizioni canore di tutte le comunità rappresentate: Roma-Sacro Cuore; San Callisto; Vaticano e Castel Gandolfo.
Al termine della festosa serata Don Attard ha consegnato il messaggio della “buonanotte”.
“Devo dire che fin dal primo momento dell’elezione, arrivato a Torino, ho sempre sentito l’affetto e l’empatia dei miei confratelli del Capitolo Generale. E devo dire anche che sto percependo con molto piacere un profondo senso di comunità e comunione nel Consiglio Generale. Mi sento accompagnato, sostenuto e benvoluto, e questo è fondamentale” ha esordito il Rettor Maggiore.
“Questa sera non mi rimane altro che dire a mia volta: ‘grazie!’. E aggiungo solo un’altra cosa: ricordatemi e ricordiamoci nella preghiera, per tutte le sfide che ci sono da affrontare” ha aggiunto ancora.
Infine, Don Attard ha concluso citando Don Bosco: “Il futuro della Congregazione è grande nella misura in cui siamo fedeli alle Costituzioni”.
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