Perù – I salesiani in Perù portatori della carità pastorale di Don Bosco

22 Luglio 2020

(ANS – Piura) - Il governo peruviano è stato uno dei primi paesi del Sud America a imporre il lockdown in largo anticipo per cercare di prevenire l’emergenza. Il 16 marzo i confini nazionali sono stati chiusi, gli spostamenti interni vietati ed è stata ordinata la chiusura di tutte le attività non essenziali. Oggi la quarantena non è più in vigore (l’isolamento è terminato il 30 giugno), ma il Perù è il sesto Paese al mondo per contagi da Covid-19, il secondo in America Latina. Le misure restrittive del confinamento hanno portato delle conseguenze catastrofiche, una crisi economica e sociale che durerà a lungo.

Piura, città del nord del Perù, è la terza città con il maggior numero di contagi e di deceduti a causa del Coronavirus. Durante la prima fase di crescita dei casi molte persone si sono avvicinate alle porte della Scuola Salesiana Don Bosco di Piura per chiedere aiuto, qualcosa da mangiare. La risposta dei salesiani non si è fatta attendere, l’operazione di sostegno alla popolazione più vulnerabile è iniziata dagli oratori, per aiutare le famiglie dei bambini che hanno passato la quarantena a casa, ed è arrivata in un posto dove non andava nessuno, per paura, per precauzione, per rifiuto.

I salesiani di Piura, guidati da don Angel Carbajal, direttore del Centro, e don Pedro Da Silva, Animatore Pastorale, sono arrivati nella vastissima discarica di Castiglia, nella periferia di Piura, dove vivono molte famiglie in mezzo ai rifiuti in delle specie di tende, raccogliendo plastica e cartone tra l’immondizia.

Di fronte alle immagini della discarica il pensiero che può venire in mente è: sarà rischioso andare in un posto del genere? Don Carbajal non si è posto il problema: “ho fatto la stessa cosa che avrebbe fatto Don Bosco. È la carità pastorale in tutto il suo splendore, è l’impulso apostolico che ci spinge ad andare verso chi ha bisogno di noi”.

In Perù in molte case l’acqua corrente è assente e i frigoriferi sono un lusso, per non pensare alla situazione all’interno delle comunità indigene, una delle minoranze più trascurate dalle misure di sostegno.

La presenza salesiana in Perù è attiva nelle regioni costiere, montane e nella selva, ogni comunità è molto attenta alle situazioni di vulnerabilità presenti nelle zone più difficili del Paese.

In questa complessa situazione, l’obiettivo della missione è fornire assistenza attraverso un sostegno alimentare e sanitario a 100 famiglie bisognose nell’area della selva. I Figli di Don Bosco della Regione di Loreto stanno organizzando la consegna di 100 cestini alimentari, articoli sanitari e prodotti per la pulizia per le famiglie che vivono nella zona di San Lorenzo, nella selva peruviana. Verrà consegnato un cestino alimentare, dei prodotti disinfettati e per la pulizia e dei dispositivi di protezione individuale.

Fonte: Missioni Don Bosco

InfoANS

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