RMG – Inaugurata la rinnovata Sede Centrale Salesiana: il Sacro Cuore al centro e il mondo come confine

27 Giugno 2025

(ANS – Roma) – In una giornata densa di significato, nella Solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Congregazione Salesiana ha inaugurato ufficialmente la rinnovata Sede Centrale Salesiana in via Marsala 42, nel cuore della Capitale, accanto alla Basilica voluta e costruita da Don Bosco. Tre anni di lavori intensi hanno restituito all’opera del “Sacro Cuore” una struttura rinnovata, moderna nelle funzioni, ma fedele allo spirito originario del suo fondatore.

Moderato dal Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, don Rafael Bejarano, l’evento si è aperto alle 11:30 con l’introduzione di don Francesco Marcoccio, Direttore della comunità salesiana del Sacro Cuore, il quale ha presentato come chiave interpretativa della nuova casa la categoria del sogno: un sogno diventato realtà con questa nuova inaugurazione, e che rimane però saldamente ancorato al terreno nelle sue dimensioni pastorali più evidenti: il centro giovanile; il servizio a poveri, migranti e rifugiati; e la basilica. Tutti elementi che, ha affermato, la rendono “un porto di terra”.

A seguire, don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, ha sottolineato il valore istituzionale della sede, mettendo in luce come la nuova struttura riesca a fare sintesi di due mondi apparentemente distanti: quello istituzionale, relativo agli apparati e agli uffici della Sede Centrale Salesiana, e quello della casa che accoglie, proprio di ogni opera salesiana. Una casa che è per tutti – Salesiani, ma anche Famiglia Salesiana, laici, giovani, migranti, poveri e rifugiati che affollano l’area vicina alla stazione… –; che salesianamente non può che essere anche un centro educativo, di formazione e di accompagnamento; una casa che attraverso il lavoro di tante persone moltiplica la presenza del Rettor Maggiore nel mondo, rendendo più ampio ed efficace il suo servizio; una casa, infine, che mantiene sempre al suo centro “il Sacro Cuore di Gesù, in una dimensione carismatica che ci lega a Don Bosco”.

L’intervento del Rettor Maggiore e XI Successore di Don Bosco, Don Fabio Attard, ha invece approfondito il significato storico e attuale della nuova Sede Centrale Salesiana, tracciando un ponte tra passato e presente. Don Attard ha ricordato come Don Bosco abbia trascorso quasi due anni della sua vita a Roma, attraverso 20 viaggi, in un’epoca certa meno connessa di quella di oggi; ha evidenziato i motivi dei suoi frequenti soggiorni romani – dall’amore al Papa e a Roma all’approvazione delle Costituzioni, fino a questioni pratiche come le nomine episcopali e le raccolte fondi –; e dopo aver gettato un ampio sguardo alla vita di Don Bosco e ai suoi passaggi simbolici, si è focalizzato nello specifico sul significato della presenza salesiana a Roma.

Se già Don Bosco nel XIX secolo rimarcava l’importanza di questa casa salesiana a Roma, affermando che “evangelizzare l’(allora, NdR) agro romano sarà opera non meno importante che quella di evangelizzare la Patagonia”, oggi Don Attard ha manifestato che presso l’opera del Sacro Cuore “si respira il mondo intero” e che la sua missione non è più geograficamente limitata, ma che spazialmente si estende al mondo intero.

Ospite d’onore della giornata, il Cardinale Giuseppe Versaldi, già Prefetto dell’Educazione Cattolica e titolare della Basilica, ha ricordato con piacere i suoi 13 anni di titolarità cardinalizia della basilica salesiana e la sua presenza fissa alle celebrazioni domenicali. Poi ha presentato alcune sfide per l’educazione cattolica oggi, che rendono ancora attuale e significativa la presenza salesiana: in primis, il paradosso contemporaneo della moltiplicazione dei mezzi di comunicazione e del corrispettivo isolamento dei giovani, cui la Chiesa è chiamata a rispondere offrendo “centri di incontro, tra le persone; e soprattutto, con Cristo!”; poi la sfida di formare gli educatori, ossia i mediatori di quest’incontro con Gesù Salvatore; quindi, la sfida di vincere la cultura diffusa che contrappone fede e ragione, religione e progresso, instaurando dialoghi in grado di rispondere alle domande più profonde dell’essere umano; e infine la sfida dell’Intelligenza Artificiale, affinché non accada che da utile strumento venga rivoltata contro l’umano, assurgendo a fine. 

In rappresentanza del Comune di Roma e del suo Sindaco, Roberto Gualtieri, ha parlato infine, Barbara Funari, Assessora alle Politiche Giovanili, che ha messo in luce il ruolo della presenza salesiana non solo presso l’opera Sacro Cuore, ma in tutta la città: “Lo spirito di famiglia e di accoglienza che qui percepiamo è davvero uno stimolo per l’Amministrazione a realizzare politiche giovanili e sociali sempre più efficaci”.

Conclusa con il canto “Giù da’ colli” la parte dei discorsi ufficiali, la cerimonia si è poi completata con l’inaugurazione del “Museo Casa Don Bosco” e il simbolico taglio del nastro da parte di Don Attard e del Card. Versaldi. La preghiera di benedizione ha preceduto la visita guidata che ha permesso agli ospiti di ripercorrere la storia dell’opera salesiana a Roma, dalle origini fino alle nuove sfide educative globali.

Numerose le autorità civili e religiose che hanno assistito all’intera giornata, tra cui, oltre alle personalità già citate, anche la presenza significativa dei Superiori Generali o di loro delegati di diversi ordini religiosi (Gesuiti, Frati Minori, Scalabriniani, Figli della Divina Provvidenza e Oblati di Maria Immacolata) e di altri gruppi della Famiglia Salesiana (Figlie di Maria Ausiliatrice, in primis) a testimoniare la comunione ecclesiale e salesiana dell’evento.

Il programma della giornata di festa prevede, infine, nel pomeriggio la Messa solenne della festa, presieduta sempre dal Card. Versaldi, che dopo tre anni – ora che sono terminati i lavori di restauro – torna ad essere celebrata nel cortile della basilica. A seguire un’altra consueta tradizione: la processione che porta la statua del Sacro Cuore di Gesù per le vie del quartiere.

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