Dal 28 luglio al 3 agosto si alternano celebrazioni, incontri e momenti di festa in cui, insieme al magistero dei Pontefici e ai messaggi che vorrà condividere papa Leone XIV, risuonano anche e soprattutto le voci e le speranze in molteplici lingue di ragazzi e ragazzi di ogni parte del mondo.
Tra quanti sono già arrivati a Roma e sono ospitati presso le case salesiane, in diversi non celano le loro emozioni, attese, ma soprattutto i loro sogni di poter partecipare a qualcosa di grande e importante, che non sia un vento passeggero, ma un punto di svolta nella propria vita.
Nel cortile dell’opera Sacro Cuore, accanto alla Stazione Centrale di Roma, ne abbiamo incontrati alcuni, sia volontari che si stanno per mettere a disposizione dei loro coetanei di tutto il mondo, sia giovani pellegrini venuti con zaini pesanti e cuori leggeri.
I primi a raccontarsi sono un gruppo di giovani connazionali di Papa Leone XIV: sono tutti giovani volontari proveniente dalla presenza salesiana di Laredo, in Texas, il “miglior Stato” come scherzo uno di loro. Già con la loro presenza testimoniano la ricchezza culturale e la vera universalità della Chiesa: sono giovani che servono sul confine tra Stati Uniti e Messico e infatti alcuni di loro preferiscono parlare in spagnolo invece che in inglese.
Volti ed espressioni diverse, ragazzi e ragazze, ma tutti con le parole condividono lo stesso obiettivo: sia Isaac, sia Brianna, sia Sophia e sia Elián André raccontano di voler “conoscere nuove persone” e di essere felicissimi di poter partecipare, per la prima volta nella loro vita ad un Giubileo.
C’è chi, in primo luogo, sente di avere una missione da compiere: “Voglio imparare qualcosa di buono per cambiare il mondo” dice Isaac, pieno d’energia, mentre con le mani gioca con una borraccia. Mentre Brianna punta più sulle relazioni: “Sono emozionatissima, voglio godermela e imparare dagli altri”, aggiunge con un sorriso timido, ma contagioso.
“Conoscere meglio Don Bosco e come è stato fondato l’Oratorio” è la sottolineatura che fa Elián André, anche lui comunque intenzionato a “diffondere amore” e ad imparare dall’incontro con gli altri. Così come Sophia, che oltre a voler crescere dall’incontro con ragazze e ragazzi di ogni lingua e nazione, si guarda attorno e dice di voler approfittare di quest’esperienza per conoscere meglio la spiritualità salesiana.
Il Giubileo dei Giovani è appena iniziato, ma tanti ragazzi e ragazze, specie quelli del Movimento Giovanile Salesiano, sono già carichi di entusiasmo e pronti a viverlo con spirito di servizio, conoscenza, disponibilità all’incontro e fratellanza.
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