Myanmar – Nutrimento, sicurezza e un cammino educativo: i tre obiettivi del progetto di “Missioni Don Bosco” a favore del centro giovanile di Mandalay

02 Dicembre 2025

(ANS – Mandalay) – A Mandalay, la seconda città più grande del Myanmar, la realtà quotidiana è ancora segnata da profonde difficoltà. Colpita a marzo scorso da un devastante terremoto di magnitudo, la città è già da anni schiacciata dal peso della guerra civile che continua a mettere in ginocchio milioni di persone. In questo fragile scenario, i giovani sono la parte di popolazione più vulnerabile: molti vivono per strada, orfani o senza una famiglia in grado di proteggerli, e rischiano di diventare una “generazione perduta”.

Qui, il centro giovanile “Don Bosco”, fondato nel 2014, è gestito da quattro sacerdoti salesiani, due cuochi e un volontario, e accoglie 60 ragazzi e bambini provenienti da contesti difficili, tra cui famiglie monoparentali, famiglie disfunzionali e situazioni di orfani, spesso sono ragazzi che vivono per strada. La maggior parte dei giovani frequenta una scuola locale dal sesto al dodicesimo anno e dipende interamente dalla comunità per le loro necessità quotidiane.

Sebbene la Visitatoria “Maria Ausiliatrice” del Myanmar (MYM) offra un regolare sostegno finanziario, l’aiuto non basta: i missionari continuano a lottare per far fronte alle crescenti spese per la cancelleria, l’assistenza sanitaria e l’educazione, a causa dell’aumento dei costi.

Il centro giovanile Don Bosco è un ambiente amorevole e familiare in cui ogni bambino si senta apprezzato e accudito. Prima del terremoto organizzava anche brevi corsi di formazione professionale (cablaggio elettrico, informatica e riparazione di motociclette), poi il terremoto ha gravemente danneggiato gli edifici e i salesiani sono stati obbligati a sospenderli.

Oggi il centro è una casa accogliente, un luogo prezioso dove vengono garantiti cibo, istruzione e attività sportive, musicali e culturali.

I salesiani di Mandalay, a causa delle difficoltà economiche in cui vivono, hanno chiesto un aiuto per continuare a garantire il sostegno alimentare a 60 bambini e ragazzi tra gli 8 e 18 anni, giovani che provengono da contesti vulnerabili e svantaggiati, sempre più emarginati socialmente. I Figli di Don Bosco hanno difficoltà anche ad affrontare le spese alimentari, per acquistare riso, olio, fagioli, uova, cipolle e aglio e continuare ad offrire tre pasti al giorno: colazione, pranzo e cena.

“Questo sostegno è un aiuto prezioso per la nostra missione: permette a questi bambini di continuare a crescere in sicurezza, dignità e con speranza”, ha scritto don Zeya Aung, missionario di Don Bosco, alla Procura Missionaria salesiana “Missioni Don Bosco” di Torino.

L’obietto dei salesiani è dare a questi ragazzi ciò che per molti è scontato: nutrimento, sicurezza e un cammino educativo che li accompagni verso un futuro di responsabilità, dignità e amore.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org 

InfoANS

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