RMG – Formazione al Volontariato Missionario Salesiano: costruire relazioni con le comunità salesiane che accolgono i volontari

11 Dicembre 2025

(ANS – Roma) – Nel mese di novembre, i Coordinatori del Volontariato Missionario Salesiano (VMS), i salesiani e coloro che si impegnano nel volontariato hanno partecipato a una sessione di formazione online per riflettere sul tema: “Costruire relazioni con le comunità salesiane che accolgono i volontari”. Ci sono state due sessioni diverse, una in lingua spagnola e una in lingua inglese, che hanno registrato una buona partecipazione e hanno dato luogo a intensi dibattiti su questo tema.

Nella sessione in lingua spagnola, Adam Rudin, Direttore del programma di volontariato “Salesian Lay Missioners” di New Rochelle, ha discusso alcune idee su come costruire relazioni sane con le comunità ospitanti, concentrandosi su aspettative chiare, comunicazione efficace e preparazione approfondita dei volontari. In tal senso, ha illustrato come delle linee guida scritte definiscano le responsabilità dei volontari, del programma e della comunità ospitante, e garantiscano una comprensione condivisa della missione e degli standard per il servizio. Prima della partenza, inoltre, gli incontri con i direttori dei siti di destinazione affrontano i valori del programma, la formazione, la logistica, le strutture di supporto e il contesto locale. Infine, i volontari ricevono anche una presentazione aggiornata delle realtà in cui opereranno, in modo da arrivare con aspettative realistiche e una comprensione rispettosa e ben informata della comunità in cui serviranno.

Allo stesso modo, Ulla Fricke di “Don Bosco Mission” di Bonn, ha evidenziato una serie di aree di interesse importanti per rafforzare la preparazione dei volontari e le collaborazioni. Ha sottolineato il valore di un’identità salesiana condivisa, sostenuta da strutture, ruoli e aspettative chiari, nonché la necessità di comprendere le diverse culture comunicative e di sostenere costantemente i partner sul campo. Fricke ha sottolineato alcune sfide quali la salvaguardia dei minori e la consapevolezza post-coloniale, il clericalismo, le diverse visioni dei ruoli dei volontari, l’elevato turnover del personale e le differenze nello stile di comunicazione. Ha sottolineato l’importanza di gestire le dinamiche gerarchiche con sensibilità, mantenendo quel “legame” relazionale caloroso che caratterizza la collaborazione salesiana, affrontando con attenzione le crisi e gli argomenti delicati e investendo nella costruzione di un rapporto di fiducia a lungo termine per sostenere relazioni sane e orientate alla missione.

Karen Amaro, dall’Uruguay, Direttrice di un’opera sociale salesiana e membro della squadra ispettoriale del VMS, ha offerto preziose intuizioni dal punto di vista delle comunità ospitanti. Ha sottolineato l’importanza di accompagnare i volontari con cura e coerenza, assicurandosi che si sentano accolti, sostenuti e integrati nella vita della comunità. Ha anche sottolineato che è essenziale un rapporto forte e basato sulla fiducia con l’organizzazione di invio, che favorisca una comunicazione aperta, la condivisione delle responsabilità e una missione comune incentrata sul benessere, sia dei volontari, sia dei giovani che essi servono.

Ancora, don Chris Kunda, Delegato per la Pastorale Giovanile di Zambia, Botswana, Malawi e Zimbabwe, ha condiviso l’esperienza della sua Visitatoria ZMB nell’ospitare volontari sin dagli anni ’90, con un grande lavoro di coordinamento tra la Pastorale Giovanile, le Missioni e i Direttori della comunità. Il primo passo è curare la comunicazione con le organizzazioni di invio, soprattutto per chiarire le politiche di immigrazione e altre sfide, apprese con l’esperienza nel corso del tempo; mentre il secondo è accompagnare la comunità di accoglienza, in particolare nella persona del Direttore.

Molti dei sentimenti espressi nei primi interventi da Rudin e Fricke sono stati ripresi da Amaro e don Kunda.

Alle presentazioni sono seguiti dei validi dibattiti sull’argomento. Alcuni dei punti discussi hanno sottolineato:

–     relazioni solide tra le comunità di invio e di accoglienza sono essenziali per il successo dei tirocini di volontariato.

–     una comunicazione chiara fin dall'inizio, profili di lavoro precisi e una comprensione reciproca dei ruoli, delle gerarchie e dei contesti culturali aiutano a prevenire problemi futuri.

–     incontrare i partner di persona e stabilire un mentore designato è di grande aiuto per i volontari durante il loro servizio.

I partecipanti hanno anche sottolineato la necessità di chiarire le aspettative contrattuali, comprese le questioni economiche, e hanno evidenziato l'importanza di preparare i volontari alla cultura locale, alla natura del lavoro, alla vita della comunità e alle loro competenze e responsabilità, in modo che le comunità di accoglienza possano sostenerli in modo efficace.

L’incontro si è concluso con aggiornamenti sul sito web del VMS e la diffusione di informazioni generali.

Queste sessioni di formazione online sono aperte a chiunque sia interessato o lavori nel Volontariato Missionario Salesiano. Si terranno due volte all’anno, a maggio e a novembre.

Tutti gli interessati possono restare aggiornati sulle attività del VMS visitando il sito web https://salesianvol.org o richiedendo l’iscrizione alla newsletter scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

“Ringraziamo tutti i partecipanti, provenienti da Spagna, Colombia, Bolivia, Perù, Stati Uniti, Venezuela, Messico, Uruguay, Ecuador, Italia, Lesotho, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovenia, Francia, Germania, Hong Kong, Austria, Marocco, Zambia, Australia, Ungheria, Gran Bretagna, Vietnam, Repubblica Democratica del Congo e Cambogia: un vasto mosaico, che è solo una piccola rappresentazione del Volontariato Missionario Salesiano a livello globale” concludono i responsabili del VMS.

InfoANS

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