RMG – Guerra in Ucraina: uniti nelle difficoltà, uniti nella solidarietà

28 Marzo 2022
Foto di: Alberto López

(ANS – Roma) – La guerra in Ucraina sta toccando tutti quanti, indipendentemente dall’età: riguarda bambini come Nikolaj, di 9 anni, fuggito da Makariv con la madre e diretto a Vienna, così come persone anziane come don Ignacy Ryndzionek, salesiano residente a Cracovia, che di anni ne ha 89. Tutti vengono accomunati dal dolore per questa tragedia insensata; tutti possono lasciarsi coinvolgere nel moto di solidarietà internazionale che sta circondando tali avvenimenti.

Fino a pochi giorni fa Nikolaj non era mai uscito dalla sua città, vicina a Kiev; mentre ora ha già preso tre treni, due autobus e fatto 10 km a piedi. Nei suoi giorni di riposo presso i salesiani di Varsavia ha incontrato altri bambini ed è tornato a sorridere. “Grazie ai salesiani per averci accolto con amore e averci permesso di riposare per due giorni prima di continuare il nostro viaggio” ha testimoniato sua madre, Marianna, ad Alberto López, di “Misiones Salesianas”.

Don Ryndzionek, da parte sua, ha un passato che lo vede emotivamente molto coinvolto in questa guerra: è stato missionario per 13 ad Odessa, in Ucraina, e in precedenza aveva servito anche in Russia. Pochi giorni fa, insieme ad un altro salesiano novantenne, ha aiutato i salesiani in formazione e i giovani volontari a caricare un rimorchio con aiuti umanitari per l’Ucraina.

Nei centri salesiani sono moltissimi i rifugiati accolti e aiutati. Complessivamente, nelle 4 Ispettorie polacche, sono oltre 600, in Slovacchia sono 150, in Ungheria ci sono 110 posti letto, tra Pelifoldszentkereszt e Kazincbarcika…

E mentre i salesiani lavorano guardando anche oltre l’emergenza – attraverso l’organizzazione di attività educative ai minori ucraini e corsi di lingua polacca per i rifugiati, così che gli adulti possano cercare un lavoro – da parte loro le famiglie ospitate si organizzano e lavorano insieme per rendere più accogliente i loro spazi. Fanno i turni per pulire gli ambienti comuni, apparecchiano e sparecchiano la tavola, cucinano piatti tipici ucraini per tutti... E partecipano anche alle attività religiose con le comunità salesiane. “È l’unico modo per ringraziarli di tutto quello che stanno facendo per noi”, dice Olga, arrivata a Cracovia quindici giorni fa con i suoi tre figli.

“Non avremmo mai pensato di poterci sentire così accolti e aiutati in Polonia. Tutti ci chiedono di cosa abbiamo bisogno” aggiunge Milenka, arrivata a Cracovia da due settimane. Alcuni giorni fa con il resto della famiglia era entrata in un bar per prendere una bevanda calda, e il proprietario del bar non solo non li ha fatti pagare, ma gli ha anche dato dei soldi e trovato un lavoro per lei e un asilo per il figlio. Se ripensa a tutto questo, Milenka afferma che Dio li sta aiutando a realizzare i loro piani, in modo diverso da come pensavano, e piange “per la gratitudine e la generosità che abbiamo sentito intorno a noi”.

In effetti, la generosità salesiana è davvero grande e continua a manifestarsi in Ucraina, nei Paesi limitrofi e in tutto il mondo. In Ucraina stessa si vive l’aiuto tra chi è nel bisogno: si riceve dai Paesi più ad ovest e si manda alle case più ad est. Lo riporta, da Leopoli, don Ivan Mazurkevych, Economo della Visitatoria dell’Ucraina greco-cattolica (UKR). “Dalla Slovacchia i salesiani hanno mandato la roba necessaria per i profughi. Adesso abbiamo tutto il necessario per accogliere le persone… Anche la gente che scappava dalla guerra in questo periodo è diminuita e tanti sono riusciti a trovare un posto per dormire. Poi, i nostri volontari nelle nostre comunità raccolgono la roba e il cibo e lo mandano all’est dell’Ucraina, nelle città più colpite, dove mancano gli alimenti e le cose necessarie”.

Inoltre, tutte le opere salesiane della Visitatoria UKR accolgono rifugiati (quasi 300 persone, complessivamente) o danno ospitalità temporanea nei sotterranei. Dall’opera di Dnipro, poi, almeno tre volte alla settimana viene portato aiuto umanitario alle zone più vicine al confine con la Russia, e nel viaggio di ritorno vengono caricate le famiglie con i bambini che desiderano lasciare quella zona e iniziare il viaggio verso l’ovest.

Quanto al resto del mondo, la solidarietà salesiana è davvero in grado di coinvolgere tantissime persone e raggiungere grandi risultati. La Comunità della Missione di Don Bosco, 28° gruppo della Famiglia Salesiana, sta organizzando spedizioni di materiali a Presov, in Slovacchia, per l’Ucraina, e sta anche coordinando l’accoglienza dei rifugiati nelle famiglie italiane che hanno dato disponibilità.

E solo restando agli ultimi giorni, l’Ispettoria irlandese (IRL), quella del Piemonte e Valle d’Aosta (ICP) e le realtà salesiane tedesche “Don Bosco Mission” e “Don Bosco Mondo Bonn” hanno inviato raccolte in denaro e stanziato fondi per progetti di importi molto rilevanti. Si guarda sia all’emergenza, con il sostegno alimentare, l’acquisto di letti e medicinali, sia sul medio periodo, con progetti di accoglienza prolungata.

Harris Pakkam

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