Vaticano – L’attualità di Sant’Artemide Zatti: voci dei Salesiani Coadiutori da piazza San Pietro

09 Ottobre 2022

(ANS – Città del Vaticano) – Tra i circa 50mila fedeli accorsi in piazza San Pietro per la canonizzazione dei Beati Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti, diverse centinaia erano i salesiani coadiutori giunti da tutto il mondo. Ne abbiamo incontrati alcuni che ci hanno testimoniato con le loro parole tutto il loro entusiasmo e la loro soddisfazione per il riconoscimento della santità incarnata da Zatti: una santità del quotidiano e della gioia; una santità che testimonia la bellezza della Vita Consacrata e della consacrazione salesiana, nello specifico; la santità di chi cerca e compie la volontà di Dio.

Dalla terra di Don Bosco, nella Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta, ci sono ad esempio tre coadiutori: Domenico Francesco Allasia, Fabrizio Spina e José Eusebio Trigona, quest’ultimo originario dell’Argentina, la terra in cui Zatti visse tutta la sua santa vita salesiana.

Comincia il sig. Allasia, il maggiore dei tre: “Sono molto contento di quest’occasione, perché è un modo per far conoscere ancora di più la vocazione del salesiano coadiutore, e nel suo specifico caso, del coadiutore che diventa santo facendo le cose ordinarie, con fede, fiducia e sacrificio; ma allo stesso tempo anche con gioia con felicità, con soddisfazione del proprio lavoro, senza cercare di più di quello che gli è stato richiesto di fare”.

Il sig. Spina, da parte sua manifesta: “Il senso di gratitudine per essere qui in questo posto è enorme; non ci rendiamo conto di quante persone hanno lavorato, hanno fatto di tutto per far sì che tutto il mondo salesiano sia qui oggi. Davvero è per noi veramente una grande, una grandissima grazia. Da vivere, soprattutto, senza attaccarsi al ‘ruolo’, ma comprendendo, grazie alla figura di Artemide Zatti, che essere salesiano è la cosa importante: non avere un ruolo, avere un potere, avere dei titoli, ma essere salesiano –non fare il salesiano, esserlo! Questo è veramente un dono che ricevo ad essere qua oggi”.

Conclude infine il sig. Trigona: “Oltre a tutto quello che abbiamo sentito in questi giorni, sia da parte del Papa, sia dal Rettor Maggiore, credo che la cosa importante che Zatti ci insegna è quella di fare la volontà di Dio, cercarla e farla, anche quando alle volte ci sono delle avversità. E un altro grande messaggio anche riguarda la ricchezza dell’essere religioso, al di là dei titoli. Mentre, nella Chiesa oggi in genere, come dice il Papa, c’è una forte mentalità clericale, Artemide Zatti ci fa vedere il valore e la bellezza della vita religiosa in sé”.

Harris Pakkam

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