Tanti gli appuntamenti in programma: la conferenza “Lo slancio della speranza: storie oltre il podio”, l’Udienza Giubilare con Papa Leone XIV, il pellegrinaggio alla Porta Santa con la “Croce degli Atleti”, portata dalla Francia dove era stata ai Giochi Olimpici di Parigi, e la celebrazione della Messa nella solennità della Santissima Trinità.
Partecipazione salesiana
Da parte della Congregazione Salesiana, dalla Spagna, ha partecipato ad esempio Diego Pérez, Coordinatore per lo Sport dei Salesiani di Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX) e membro del nuovo gruppo di lavoro per la Pastorale Sportiva della Conferenza Episcopale Spagnola (CES).
Nel pomeriggio di venerdì 13 ha avuto luogo una riunione di lavoro, organizzata dal Dipartimento della Cultura e dell’Educazione della CES, per la spedizione dei rappresentanti spagnoli, guidata da Mons. Alfonso Carrasco Rouco, Vescovo di Lugo e Presidente della Commissione Episcopale per l’Educazione e la Cultura, che si sono incontrati nella Chiesa di Montserrat.
Ha raccontato Diego Pérez:
“Per chiudere l’evento domenica abbiamo partecipato all’Eucaristia nella Basilica di San Pietro, nella Solennità della Santissima Trinità, dove il Santo Padre ci ha proposto la pratica dello sport come mezzo per ‘trovare" la Trinità nel mondo e ha sottolineato che Dio non è ‘statico’ e ‘chiuso in sé stesso’, e che ‘lo sport può aiutarci a trovare Dio Trinità’. Inoltre, ci ha lasciato tre messaggi molto importanti per la società di oggi: in una società segnata dalla solitudine, lo sport insegna il valore della collaborazione, del camminare insieme e della condivisione; in una società sempre più digitale, lo sport valorizza la concretezza dello stare insieme, il senso del corpo, dello spazio, dello sforzo, del tempo reale; e in una società competitiva, lo sport ci insegna a perdere, mettendo alla prova l’uomo, nell’arte della sconfitta, della fragilità.
In questo Giubileo dello Sport, abbiamo potuto vedere, contemplare e sperimentare come la Chiesa creda chiaramente che lo sport è uno strumento e un elemento di evangelizzazione, soprattutto per i bambini, i giovani e gli adolescenti. La Chiesa ci ha chiesto e ci ha esortato a continuare a evangelizzare, a continuare a creare legami tra sport e fede e a costruire ponti dove ci sono muri, fungendo da strumenti di pace attraverso lo sport, essendo autentici simboli di speranza nella società odierna”.
“Lo slancio della speranza, storie oltre il podio”
In precedenza, l’evento era stato aperto, sabato 14 giugno, dal Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, che ha osservato che “una delle tante caratteristiche dello sport è quella di essere una scuola rilevante per alcuni valori che non vengono insegnati nei programmi educativi tradizionali” e che, invece, “sono particolarmente rilevanti di fronte ai rischi della società contemporanea”.
Inoltre, il cardinale ha anche citato la Costituzione Pastorale del Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, per ricordare come “lo sport possa essere al servizio della fede e la fede al servizio dello sport” in una “profonda collaborazione”.
Lavorare come squadra attraverso la solidarietà
Al convegno ha partecipato anche Thomas Bach, Presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che ha sottolineato che “i legami tra sport e fede emergono soprattutto quando sperimentiamo la solidarietà”.
Ha parlato dei “grandi valori umani della civiltà”, richiamando l’attenzione sulla straordinaria avventura dei Giochi Olimpici dell’era moderna, che dagli anni ’60 hanno portato alla ribalta mondiale “il valore della pace, la capacità di stare insieme, l’imparare a rispettare gli altri”. Ha riflettuto sulla “bellezza di imparare a vivere insieme nella diversità, di scoprire che diventiamo comunità quando facciamo squadra”.
L’Udienza Giubilare con Papa Leone XIV
Nella stessa mattinata di sabato, atleti e pellegrini avevano partecipato anche all’Udienza Giubilare presieduta da Papa Leone XIV nella Basilica di San Pietro. Nella sua catechesi, Papa Leone XIV ha incoraggiato i pellegrini a mantenere viva la speranza e ha parlato loro della “connessione” tra Cielo e terra e di come Gesù unisca queste due realtà. Il Santo Padre ha anche proposto loro la figura di uno dei più grandi teologi cristiani, Ireneo di Lione, e ha sottolineato che “Gesù non è un muro che ci separa, ma una porta che ci unisce. Dobbiamo rimanere in Lui e distinguere la realtà dalle ideologie. Cari fratelli e sorelle, anche oggi le idee possono dilagare e le parole uccidere”.
Il Papa, ha spiegato Diego Pérez, “ci ha sottolineato che non siamo semplici organizzatori di attività, campionati o tornei sportivi, ma che siamo generatori di speranza attraverso lo sport”.
Fonte: Salesianos.info
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